Rusputus guardò Gwen, stavolta negli occhi, per un lungo istante, tornando poi a fissare la scollatura accennata nel suo abito.
“Non temi...” disse infilandosi in tasca il lungo coltellaccio “... i fanatici e gli ammiratori troppo fissati li mangio a colazione...” tirando fuori da un cassetto il suo revolver ed il caricatore “... non accadrà nulla, stia tranquilla...” con un ghigno che aveva in sé qualcosa di volgare e sgradevole “... sono il migliore, no?” Mostrando il braccio muscoloso sulla scrivania. “Avanti, tocchi...” indicando il braccio piegato ed il muscolo teso “... tocchi e vedrà com'è fatto un vero uomo.” Ridendo.
Gerard guardò Altea.
“La mitologia” disse “è molto affascinante, poiché descrive in modo poetico e fiabesco i vizi e le virtù umane. La parola mito infatti deriva da favola o racconto. Tuttavia oggi la scienza conosce molti aspetti della psiche umana e parecchi miti e paure antiche attualmente possono essere curate. Per questo credo che la tua vanità, o come dici tu l'edonismo, possa essere affrontato con una giusta terapia a livello psichiatrico. Andare oggi in analisi non può che aiutarti.” Annuendo.
In quel momento entrò nella stanza il padre di Altea.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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