Gwen entrò nell'ufficio, trovando Rusputus alla sua scrivania mentre ungeva il suo coltello da guerra.
La guardò e per un lungo e lascivo istante i suoi occhi marroni ed inespressivi scivolarono lungo il corpo della ragazza, dandole subito una sensazione di indecenza e disagio.
Per un istante Gwen si sentì come sporca.
“Prego...” disse invitandola a sedersi “... quanto manca all'inizio? Ci sono già gli spettatori? Ed i giornalisti?” Fissando la lama del suo coltello. “Detesto i giornalisti... quasi quanto detesto gli Ebrei... se quel popolo maledetto avesse una sola gola...” rigirando il suo pugnale “... potrei reciderla in un colpo solo... bastardi giornalisti... sempre a difendersi i negri... i cinesi... gli slavi e soprattutto gli Ebrei... sempre con quella loro storia sull'olocausto... feccia...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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