Quella figura ascoltò Elisabeth senza però interromperla.
“La mia musica...” disse quando la donna terminò di parlare “... non ho mai suonato fuori da questa stanza... alla luce del Sole o davanti a qualcuno...” era la voce di un giovane “... non mi è permesso... davvero è stata la mia musica a trascinarvi qui? Eppure nessuno si è mai fermato ad ascoltarla... per tutti essa è orribile... dicono che porti male sentirmi suonare... che la mia musica è portatrice di sciagure, di dolore, di pianto, di lutto...” esitò per qualche istante “... perchè non vi voltate?” Chiese poi.
Era semicoperto nella penombra ed il suo viso era avvolto nel buio, ad eccezione degli occhi.
Occhi malinconici ed inquieti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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