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Vecchio 03-09-2021, 16.23.27   #71
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Oh no..." disse il giovane uomo a Queennie "... non fatevene un cruccio..." mettendo l'armonica nella tasca della giacca "... suono quando sono da solo, per scacciare la solitudine. Dunque non mi avete di certo recato danno." Sorridendo. "In verità è stata una fortuna incontrarvi..." annuì mentre Gret aveva raggiunto sua sorella "... sono diretto al castello del marchese De Fatulon. Essendo appena giunto qui non conosco bene la regione ed alla locanda addirittura mi era stato detto di evitare la brughiera. Però temo di essermici perso dentro." Ridendo piano. "Potreste indicarmi il castello?"
"Certo, messere." Annuì Gret. "Seguite il sentiero e lo vedrete sbucarre davanti a voi. Sarà circa un miglio e mezzo o poco più."
"Grazie." Con tono solare l'uomo a Queennie ed a suo fratello, per poi andare via col suo cavallo.


Petronilla annuì ad Altea e tornò alle sue faccende.
Poco dopo Costanza giunse al castello.
“Sorella cara...” disse salutando Altea con un bacio “... non sai l'avventura che mi è toccata per raggiungere il castello...” arrossata per il caldo “... la stradina che attraversa il bosco è praticamente bloccata, con gli uomini dello sceriffo a pattugliare. Credo stiano ancora accertandosi riguardo le cause dell'incendio.” Scuotendo il capo. “Un episodio alquanto increscioso... visto che alcuni anni fa i Taddei persero uno dei loro rampolli in seguito ad un incendio... non fu mai ritrovato e alla fine venne dichiarato morto fra le fiamme.”


“Già, immagino di si, padrona.” Disse Matt a Gwen, fissando quel cupo relitto arenatosi sulla secca del Lagno presso la banchina.
Il porto fluviale era di solito animato da marinai, mercanti, operai e viaggiatori, ma in quell'angolo di molo tutto si era fatto silenzioso. Un sinistro silenzio rotto appena dallo scricchiolio del battello sotto l'alito del vento fra le sue vele lacerate.
“Fate attenzione, accidenti!” Tuonò ad un tratto una voce verso i funzionari portuali che giravano intorno allo scafo del battello. “Non vi basta i danni recatimi dalla tempesta? Ora volete rovinare ciò che resta della Majara?” Indicando l'imbarcazione e svelandone così il nome. “Allontanatevi o mi leverò contro di voi per i danni!”
Era un uomo abbigliato alla moda dei turchi, con una veste sfarzosa dal taglio orientale.
La carnagione però ne tradiva l'appartenenza al ceppo carpatico, con profondi e penetranti occhi tra l'ambrato ed il grigio, la barba ben curata ed un lungo pugnale che gli pendeva dalla ricca cintura intarsiata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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