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Vecchio 15-11-2017, 00.47.51   #16
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Dal nuovo Gdr...

Il cielo quel giorno era di un roseo splendore, un purpureo orizzonte lontano, romantico ed incontaminato che ti terreno non sembrava ormai avere più nulla.
I raggi del Sole, filtrando dagli sterminati banchi di nuvole alla deriva oltre il confine screziato di un miscuglio di indaco e di cobalto, tagliuzzavano in infiniti riflessi cangiati e scintillanti i miraggi che il vento pareva portare sulla terra fino a quelle altezze perdute e meravigliose che sovrastavano la città.
Ombre e bagliori di immagini lontane sembravano staccarsi dalle nuvole e proiettarsi dall'alto riverberate dall'agata, dall'onice e dal marmo più prezioso che parevano brillare da mondi immaginari e fantastici.
Forme rifulgenti di giochi luminosi, di artifici cromatici, di preziosismi architettonici, di suoni e voci di una Babele senza fine.
Questo si vedeva proiettato dal cielo in sagome del mondo ormai sfocate, vaghe, mutevoli e sfuggenti.
Oggi il Tempo e lo spazio avevano un altro corso, un altro significato.
Così appariva tutto intorno a me quella mattina.
Poi, quel cielo cominciò a mutare ancora, a diventare rarefatto, inquieto, quasi vivo.
Pian piano i bagliori divennero lampi e fulmini.
In un attimo tutto era cambiato.
Nuvole scure cominciarono a grugnire, a rincorrersi, a confondersi, vomitando saette, folgori e tuoni che parevano voler scuotere la terra dal profondo.
Un vento forte iniziò a soffiare, a battere su tutto e tutti.
Una tempesta, forse un uragano si stava per abbattere sulla città.
Ma fissando il cielo qualcosa sembrava insolito, strano, assurdo.
Il vento soffiava forte, fortissimo, in direzione però opposta al temporale che si avvicinava.
Un fenomeno inspiegabile, ma forse, in questo momento, del tutto insignificante.
Per un istante molti credettero di essere perduti, che la città fosse spacciata e forse l'intera nazione.
Ma poi, improvviso così come era cominciato, tutto quello finì.
Il cielo cominciò a rasserenarsi e la tempesta ad indietreggiare.
Il giorno dopo la gente ricordava con curiosità quello che era accaduto.
E molti non gli diedero più peso, quasi fingendo di dimenticarsene.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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