Elisabeth entrò in quella stanza e la musica cessò di colpo.
Dominava ovunque un'incerta penombra ed ogni cosa appariva mutevole e sfuggente.
Alle pareti vi erano quadri che raffiguravano paesaggi tormentati da tempeste e bufere, navi naufragate in mari sconosciuti e incendi che devastavano intere città.
L'ombra seduta a suonare l'organo si era fermata all'improvviso.
“Chi...” disse con voce tremante “... chi siete? Come siete entrata qui?” Chiese ad Elisabeth senza voltarsi mai verso di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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