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Vecchio 17-10-2016, 18.24.27   #25
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un ultimo frammento del nuovo scenario.
Ogni storia, qualunque essa sia, è formata sempre da due parti.
Una bianca ed una nera.
Eccone una delle due...

Il vocio, confuso e continuo, echeggiava nella sala, quasi fosse il naturale sfogo della folla impaziente per quell'evento.
Giornalisti, esperti, autorità e pochi fortunati curiosi attendevano di poter vedere ciò che una miliardaria campagna pubblicitaria aveva vaneggiato per mesi.
Ormai tutti lo sapevano, la Compagnia Cibernetica Ateon partorisce una sola realizzazione all'anno.
Tutta la sua tecnologia, i suoi investimenti, i suoi sforzi sono sempre volti ad un unico progetto, sempre complesso, epocale, rivoluzionario.
Ed anche quest'anno tutti si aspettavano una rivoluzione.
L'entusiasmo fu palpabile quando le luci nella grande sala barocca calarono dolcemente ed unico faro proiettò una fascio luminoso su una grassa tenda purpurea.
Il silenzio allora scese sull'intera sala.
Un silenzio ardente, che tradiva un'eccitazione travolgente.
La tenda così cominciò ad aprirsi, a scivolare via, liberando una forma liscia, lucida e luminosa dai riflessi metallici.
I flash dei fotografi e dei cellulari cominciarono ad illuminare quell'immagine che prese a girare grazie alla pedana mobile sottostante.
Si trattava di un meraviglioso modello di auto.
Tutta nera e metallizzata, dal design slanciato ma elegante, aerodinamico ma lussuoso.
Un'auto che sapientemente mischiava un che di retrò ed avveniristico insieme, senza alcuna somiglianza apparente con nessun altro modello in commercio, sia passato che presente, eppure intrisa di qualcosa di particolare, indefinito che a tutti diede l'idea, la concezione e convinzione che riunisse in essa tutto quanto di bello e potente avesse mai partorito il progetto di qualsiasi altra auto al mondo.
Quella macchina, nel senso più puro e profondo di entità meccanica, pareva trasmettere sensazioni ed emozioni differenti a tutti coloro che ora la stavano ammirando.
Ma tutti, nessuno escluso, provavano una medesima impressione.
Quella ossia che l'auto sembrava trasmettere un che di indefinito ed inquieto, come l'immagine di una bellissima donna, etera eppur terrena, quasi irraggiungibile, ma che pur di averla chiunque sarebbe stato capace di compiere qualsiasi azione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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