Faceva un freddo terribile quella sera, uno di quei freddi che ti penetrano dentro le ossa e ti fanno tremare tutta… anche se, ad esser sincera, io il freddo non l’avevo mai dovuto patire davvero: c’era sempre stato un camino acceso per me, degli abiti caldi, delle coperte soffici. Ricacciai malamente indietro questo pensiero e spinsi la porta della taverna.
Dentro l’aria era densa… un odore misto di cibo, alcol e… beh, non avrei saputo dire cos’altro!
Lasciai che il cappuccio del mantello mi scivolasse ancora un po’ più davanti al volto, poi mi avvicinai esitante al banco e chiesi, a voce bassa, qualcosa da mangiare. L’oste mi scrutò un istante, come se qualcosa nel mio aspetto, nelle mie movenze o nella mia voce l’avesse incuriosito… o almeno così mi parve. Non potevo rischiare: feci rapidamente scivolare un bel gruzzolo di monete fuori dal mantello e le porsi all’uomo mormorando: "Per il pasto, una stanza e il vostro disturbo".
Lanciai un ultimo sguardo all’uomo che si era immediatamente inchinato, poi mi voltai e mi andai a sedere nell’angolo più lontano e solitario.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
Ultima modifica di Talia : 13-07-2010 alle ore 03.17.18.
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