Discussione: La Compassione di Dio
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Vecchio 14-11-2009, 01.18.14   #91
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Meglio lasciar perdere..." Disse Guisgard scuotendo la testa.
E proprio in quel momento giunse un ragazzotto.
"Siete voi sir Guisgard?" Chiese, ansimando per aver corso troppo.
"Dipende da chi lo cerca..." Rispose Guisgard.
"Se siete voi, milord" disse il ragazzo "allora questa lettera è per voi..."
Guisgard prese la lettera e la lesse all'istante.

"Lasciammo il convento di Santa Lucia con la Luna nuova. Attraversammo un angusto passo montano con una carovana di mercanti diretti ad ovest. Ci accompagnarono fino ad Asgarott, dove giungemmo al monastero detto di San Colombano. La gente del posto era ospitale ed ascoltava con attenzione e devozione i nostri insegnamenti. Convertimmo molti galli alla vera Fede. Ma poi un giorno, un maledetto giorno, comparve un nemico feroce e malvagio, assetato di sangue. Erano dei cavalieri rivestiti da corazze nere e cominciarono a devastare Asgarott. E si fermarono solo quando l'ultimo filo di terra fu bruciato. Raggiunsero poi il convento e lo saccheggiarono, riducendolo poi in un rudere consumato dal fuoco. Pochi di noi riuscirono a sfuggire a quella violenza. Ora siamo diretti a Tintagel, l'unico luogo non ancora attaccato da quei cavalieri neri. Ma temo sia solo questione di tempo. Con questa lettera invoco il vostro aiuto, sir Guisgard. So che questo appello non cadrà nel nulla. Forse quando riceverete questa lettera io sarò già a Tintagel.
Che Iddio guidi i vostri passi fino a noi, cavaliere.
Frate Elia."

Appena letta quella lettera, Guisgard fu assalito da diversi pensieri e inquietudini.
Poi fissò Elisabeth.
"Sembra che l'avventura che tanto invocavate" cominciò a dire "alla fine sia saltata fuori."
Poi aggiunse:
"Dobbiamo recarci al palazzo e chiedere aiuto. Sperando che non sia già troppo tardi..."


Intanto, proprio al palazzo reale, Morris era appena giunto.
Pesantemente armato, era già pronto per raccogliere l'invito di Hastatus, quando gli si avvicinò il buffo Jigaen, che cominciò a dire:
"Son felice di vedervi possente e forte cavaliere
e lasciate che vi offra del pane dal mio paniere.
Così armato capitate a fagiolo ed assai opportuno,
visto che di combatter non ho desiderio alcuno.
Facciamo un patto tra noi che vi porterà guadagno;
voi veglierete su di me ed io vi sarò grato e campagno!"
Finì la filastrocca e fece un inchino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 14-11-2009 alle ore 01.22.23.
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