Juil era un uomo di colore, alto, col capo rasato, lo sguardo stretto, i denti biabchissimi.
Era sulla sessantina o poco meno.
"Si, ha parlato con me." Disse lui stringendo la mano a Sunis. "La stavo aspettando." Sorridendole. "Venga le mostrerò la sua camera e poi le farò fare un giro per l'hotel."
L'uomo mostrò così alla scrittrici l'intera struttura, indicandole infine la dispensa in cui avrebbe trovato scorte e viveri, in modo da non doversi allontanare dall'Hotel durante la stesura del suo romanzo.
L'hotel infatti sorgeva in un angolo isolato del grande lago, immerso com'era in uno scenario mozzafiato e tranquillo.
La scrittrice sarebbe rimasta da sola in quell'hotel per i prossimi msi, così da non essere disturbata.
"Lei potrà muoversi liberamente per tutto l'hotel" Juil a Sunis prima di andare via "ma eviti la stanza 701." Fissandola.
Bert rise piano a quelle parole di Marin.
"Interessante..." disse poi prendendo il menù "... complicata in cosa? Sul lavoro? Nelle amicizie? In Amore?"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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