Tornammo a palazzo dove ci dividemmo, raggiungendo ognuno i propri alloggi.
Una volta in camera mia, dovetti prepararmi in fretta, anche perché non ero esattamente presentabile.
Così, mi concessi un bagno veloce, all'essenza di lavanda, sistemai i miei capelli, che avrei poi lasciato sciolti, e poi mi vestii.
Sapevo che Rodolfo mi avrebbe presentato come il maestro d'armi del duca, dunque rimasi dell'idea che un vestito non faceva al caso mio.
Così, indossai una sobria camicia bianca e sopra di essa un corpetto nero, che ben sottolineava la mia figura, degli attillati calzoni bordeaux dentro alti stivali neri, e una lunga giacca lasciata aperta, oltre, naturalmente, alla cintura con la spada.
Una volta pronta scesi di sotto per la cena, trovando già gli altri.
Salutai tutti cortesemente, e mi scusai per il ritardo.
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