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Vecchio 14-10-2016, 01.25.52   #9
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Scrivere non è diverso dal ritrarre o dallo scolpire.
E' una questione di guardare, osservare e poi riprodurre attraverso la propria interpretazione.
O meglio, la propria immaginazione.
Immaginare dunque uno scenario, una storia, un ruolo ed un personaggio.
Cosa occorre?
Un foglio bianco, una penna, un gioco ed un sogno.
Allora, proprio come un pittore o uno scultore, lo scrittore sceglie una modella e la trasforma, rendendola la sua eroina da portare, come un gioco, in quel sogno.
Io sono fortunato, poiché ho tante modelle, ciascuna diversa dall'altra, unica, perciò speciale ed insostituibile.
Così la scrittura può immortalare ognuna di voi, miei dame, ciascuna con la propria bellezza e la propria chiave per aprire una delle porte del mio castello.
Allora Gaynor ed il suo romanticismo, Altea e la sua irrequietezza, Gwen e la sua magia, Nyoko ed il suo entusiasmo, Dacey ed i suoi segreti, Clio ed i suoi sogni.
Voi tutte siete le mie modelle, le mie ninfe.
A me il compito di spogliarvi dalla grigia realtà, di libri solo da leggere, poesie recitate a memoria e da giochi senza slanci.
Spogliarvi come Fidia fece con decine di modelle per rubare a ciascuna di esse un po' dell'immortale bellezza di una dea.
Come Nicia che sfogliava le proprie modelle come fossero fiori, per liberare ogni loro sensazione e sentimento.
Spogliarvi della nuda pietra, del luminoso marmo e come Pigmalione fece con la sua Galatea, per rivestirvi di vita nuova in storie da recitare la sera tra gli intrecci di trame e parole d'immagini.
Tra rime e note, albe, tramonti e crepuscoli.
Dare a ciascuna il proprio ruolo e dunque il vero volto, chiedendovi in pegno il cuore per leggervi copioni di giochi e sogni.
Un grazie a tutte voi, mie compagne di giochi.
Grazie per lasciare ogni volta socchiusa la finestra del vostro balcone, affinchè io possa giungere la notte a rapirvi per poche ore da quella realtà e condurvi ogni volta con me, dove le storie più belle non hanno ancora un finale e dove infinite eroine attendono di avere il vostro nome
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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