Gwen si avvicinò e lo toccò.
I suoi tratti, il suo profumo, i suoi occhi.
Era proprio lui, era Elv, ancora con la divisa che indossava il giorno del loro saluto.
"Si, sono io..." disse e la baciò, al pallore di quella Luna incantata.
La carrozza lasciava Capomazda alla volta del palazzo dei De Bastian.
"Sua signoria ha detto che ti avrebbe affiancato un suo araldo." Disse Mandus ad Altea. "Magari ci raggiungerà molto presto al nostro palazzo." Lui con espressione cupa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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