Anea De'Taddei
I nobili Taddei vantano epiteti e prerogative quasi divine, come quelle di essere sterminatori di demoni e uccisori di mostri.
Un giorno una bestiale creatura giunse nelle terre di Capomazda, celeste dimora della stirpe taddeide.
La strega cominciò allora a tormentare il popolo e a rendere sterile la terra con i suoi malefici.
L’arciduca Anea de’Taddei, come il suo leggendario antenato Ardea, decise di affrontare l’immonda fattucchiera.
Scese così nella tana della strega attraverso un canale maleodorante e dalle acque velenose.
Raggiunta la tana della megera, questa si presentò con sembianze mostruose: testa di donna e corpo di faina.
“Ti attendevo, eroe…” mormorò.
“Sono qui per scacciarti dalle mie terre.” Disse Anea.
“Sai che dovrai superare una dura prova…”
L’Arciduca annuì.
La strega allora cominciò a recitare il suo terribile enigma:
“Sta al diavolo come sta al cavaliere
e il firmamento diviene uno scacchiere.
Corre prima di Elios in volta a illuminare
e per quella scelta il pastore fece innamorare.”
Anea dopo aver riflettuto, risolse quell’arcano e per la disperazione la strega si lasciò annegare nella sua stessa acqua fetida.
Capomazda fu così liberata grazie al suo signore.
E voi, dame e cavalieri di Camelot, avete compreso cosa si celava nelle misteriose parole della malvagia strega?