Discussione: Il Cavaliere Bianco
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Vecchio 21-05-2018, 18.32.53   #13
Nyoko
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Nyoko sarà presto famoso
cielo, ridatemi il sole, perché di sole, qui, non vi è segno. Cielo, ridatemi la pioggia, perché la terra, qui, muore di sete.
Cielo ridatemi le stelle, perché di stelle, qui, non ne ho mai vista una.


Il mattino e la notte, qui si confondono. La cenere copre il cielo e nemmeno le nuovole osano portare un po' di vento per spolverarla via. Non ci sono prati, non ci sono alberi, è tutto dannatamente grigio.
Se ci fosse acqua, sarebbe argento liquido. Se ci fosse cielo, sarebbe una lastra di metallo opaco. Se ci fosse la vita umana probabilmente lo zolfo l'avrebbe già estinta.
In una terra tanto desolata, tanto inaccogliente, tanto inospitale, come può sorgere un regno, il regno dei draghi grigi.
Non siamo come altre razze di draghi, i draghi grigi sono la via di mezzo fra quelli neri e quelli bianchi, fra il bene ed il male. Siamo neutri ma ci troviamo spesso a combattere in guerre che non ci appartengono, che non ci interessano.
Mio padre è il re, ed è il drago grigio più saggio di tutto il regno. Io, sono sua figlia... La principessa Nyoko. Tuttavia, per quanto il mio rango possa essere fra i più alti del regno, non ho un ruolo nella comunità. Il mio nome stesso non significa nulla.
Mio padre mi racconta sempre che era il nome di una cacciatrice di draghi, la stessa cacciatrice che uccise mia madre poco dopo avermi messo alla luce.
Mi risparmiò con questa premessa.
Finché il mio nome porterai, nessuna arma si alzerà contro di te.
Ancora mi chiedo perché non ci fu fine per me, quel giorno. Cosa avevo, io, di tanto diverso dagli altri draghi? Qualsiasi cacciatore di draghi potrebbe benissimo uccidermi anche prima di poter sapere il mio nome... Eppure mi risparmiò.
Forse non saprò mai il perché. Forse non ne avrò mai neanche bisogno di dire il mio nome ad un essere umano. Forse non uscirò mai neanche dalle mie terre.
Una volta, passò da queste terre un uomo. Non ebbe tempo di far conoscenza che cadde a terra morto, asfissiato dalle ceneri dello zolfo.
Aveva con se dei libri, tre fantastici libri. Uno era un libro di incantesimi, gli altri due erano dei racconti, racconti che aprirono la mia mente ad un mondo che non conoscevo. Più leggevo quei libri, più la mia curiosità cresceva.
Ma mio padre non mi avrebbe mai dato il permesso di andare via, così studiai anche il libro degli incantesimi, imparandone di sfariati.
Un giorno ci ero quasi riuscita. Ero quasi riuscita a fuggire da quelle terre... Ma mio padre mi fermò ancora prima che potessi sentire l'odore del mondo esterno al mio.
E' pericoloso! Mi disse severo.
Non dovrai mai più uscire dalla tua dimora!
E così tornai su quel monte, su quel vulcano a vegliare sulla mia terra con mio padre e mio fratello maggiore, Argent.




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What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done.
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