Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 30-06-2019, 22.05.23   #4872
Guisgard
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IL PRINCIPE DI AFRAGOLOPOLIS

(Brano tratto dal III canto, "Sotto le stelle di Sygma")

Dopo che i due malvagi ed invidiosi cugini ebbero aggredito a tradimento Arduè, lo stordirono e lo portarono fuori dal palazzo, approfittando di una cupa notte senza Luna.
Furono sul punto di tirare a Sorte per stabilire colui che avrebbe ucciso il prediletto di loro zio il re, ma poi nessuno dei due volle farsi carico di tale pena, poiché rammentavano bene le parole del Profeta che ammoniva dall'alzare la mano sull'Unto del Signore Iddio.
I due allora vigliaccamente decisero di affidare la condanna di loro cugino alla clemenza della brughiera.
Lo legarono così sulla sella di un cavallo mai domato da alcuno e frustatolo lo fecero cavalcare via.
Il fiero destriero corse follemente per la città, poi nella campagna circostante e fin oltre la grande Foresta Verde, fino a giungere nella misteriosa brughiera.
Qui fra dune e dossi di pietre e radici, sotto una calura infame ed inclemente, tra i nidi di serpi e di scorpioni cavalcò superbamente, fino a quando i lacci che legavano al suo dorso il giovane Afragolopolese si allentarono ed il principe fu sbalzato via su sterpi e rovi incandescenti per l'afa.
Quando riprese conoscenza e si rese conto della sua sorte pianse amaramente, pregando ed invocando il Signore Iddio, che ai suoi occhi ora sembrava nascondersi oltre l'infinito silenzio degli alti monti tutt'intorno.
Quando raccolse il coraggio si alzò, facendosi un bastone con un ramo secco di una robusta quercia secolare.
Si fece forza e prese a camminare in cerca di salvezza.
Vagò per giorni e notti, oltre i monti che mutavano in colline, fino a quando, giunto presso un rigoglioso ulivo e slanciate vigne, perse conoscenza per le sue ormai deboli forze.
Ad un tratto l'aria tutt'intorno si riempì del pigro belare di armenti e del dolce suono delle risate di giovani donne.
Gaie le ragazze portavano al pascolo le pecore di loro padre presso il pozzo fra i vitigni.
Subito le giovani si lavarono volti e piedi in quell'acqua fresca, fino a quando alcune di loro proposero un gioco, come spesso facevano, per allietare il tempo passato al pascolo.
“Allora...” disse una di loro alle altre “... vediamo chi indovina il personaggio misterioso a cui ho pensato... se fosse...”
“Guardate!” Ad un tratto un'altra delle giovani. “Guardate! Uno straniero!”
Tutte corsero.
“E' morto?”
“No, dorme!”
“Guardate... ha mangiato quasi tutti i grappoli del vigneto!”
Risero tutte.
“E' bello...”
Risero ancora, con più malizia.
Ma la loro ilarità fu interrotta dal grugnito di numerosi maiali e dal latrato di diversi cani.
Rozzi uomini armati conducevano al pozzo i loro suini affinchè si dissetassero.
“Spetta a noi usare per prime il pozzo!” Disse la più adulta delle ragazze. “E' il diritto maturato da nostro padre, signore di queste colline!”
“Se tuo padre fosse davvero un signore” ridendo uno di quelli “non manderebbe le sue figlie ad abbeverare da sole le sue pecore!”
“Saranno i nostri maiali a bere per primi le acque di questo pozzo!” Un altro di quegli uomini.
Ma un attimo dopo, rapida come un fulmine e silenziosa come il vento una figura emerse dai vigneti e col suo bastone stordì i cani che avanzavano verso il pozzo.
“Le ragazze hanno diritto di usare per prime questo pozzo.” Disse solenne Arduè brandendo il suo bastone e fissando torvo con i suoi occhi azzurri quegli uomini.
“Lo straniero è saggio...” fece la prima di quelle sorelle “... e forte.”
Quegli uomini allora aggredirono il principe, ma egli col suo bastone, addestrato dai migliori maestri d'armi di Afragolopolis, li affrontò avendo in breve la meglio e scacciandoli con i loro maiali da quel pozzo.
Le ragazze così fecero abbeverare le loro pecore, ma non prima di aver raccolto un secchio d'acqua fresca da offrire al bellissimo straniero.
“Io sono Gioia, figlia del signore di Sygma...” la prima di quelle sorelle ad Arduè “... chi sei, straniero?”
“Solo un uomo che viene dalla brughiera.” Rispose lui fissandola.
“I cantori ed i poeti raccontano di un grande fuggito da Afragolopolis, straniero...” Gioia fissando gli occhi di Arduè e cercando di decifrare le misteriose ombre che si annidavano in quell'azzurro tormentato.
Lui però non rispose nulla, chinando il capo e fissando i vigneti con malinconica inquietudine.
Gioia accortasi dello stato d'animo mesto di quel bellissimo straniero lo invitò a cimentarsi con tutte loro nel gioco del fosse.
Arduè indovinò e poi Gioia e le sue sorelle lo condussero alla dimora di loro padre.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a svelare il nome del personaggio misterioso del “se fosse” come fatto da Arduè?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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