Era come stringere l'aria.
Eppure Clio poteva avvertire la pesantezza, la forza, la potenza dei fendenti che la sua Damasgrada lanciava su quegli uomini.
Sibilava quella lama mentre la ragazza colpiva quei soldati.
Sibilava tra bagliori e scintillii.
Quasi avesse una scia luminosa che faceva eco alle sue movenze.
Ma se tanto era bella e facile da impugnare, tanta era la rovina che lasciava sotto i suoi colpi.
In breve quegli uomini finirono tutti morti.
Alcuni dissanguanti per essersi visti mozzare una mano o un braccio, altri sgozzati, altri ancora persino decapitati con un sol colpo.
Pochi istanti dopo la rissa era già terminata.
Ed attorno a Clio vi erano solo cadaveri e sangue ancora vivo sul terreno.
Tutti allora la guardarono con paura.
“Ma...” disse qualcuno “... chi è quella donna?”
“E' il maestro d'armi del duca...” rispose un altro.
E Damasgrada smise di vibrare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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