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Vecchio 03-04-2017, 17.56.54   #25
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un frammento rubato al nuovo Gdr ed al mondo che visiteremo oltre le sue pagine e le sue immagini fatte di parole e sogno...

Partito da Afragolopolis verso le 8.30, sono arrivato a Nolhia la sera dello stesso giorno a causa delle 2 ore di ritardo accusate dal treno.
Da quel po' che ho potuto vedere, la città mi è sembrata molto bella ed assai antica, proprio come appare nelle tante foto sui libri di storia.
Il giorno seguente, dopo una notte trascorsa in stazione, il treno ripartì, varcando dopo circa 10 ore i confini nazionali.
In breve ci siamo ritrovati nei massicci montuosi dell'Europa centro-settentrionale, in una delle regioni più misteriose ed isolate.
Guardando il paesaggio dal finestrino del treno ho avuto la netta e forte sensazione di lasciare il mondo civile e conosciuto per quello selvaggio ed ignoto.
Persino il più occidentale e moderno ponte sul fiume Mosa, in questi passi ampio e profondo nel suo corso, ricordava un'architettura gotica sconosciuta nel nostro Occidente.
Giunti a Ultrecht in perfetto orario, ho trascorso la notte all'Hotel Erasmus, dove ho potuto provare uno dei piatti tipici del posto ed il cameriere mi ha assicurato, vedendo il mio apprezzamento nell'assaggiarlo, che avrei potuto gustarlo praticamente dappertutto lungo i margini del Reno e della Mosa.
Prima di partire, ad Afragolopolis avevo avuto il tempo di consultare alcune cartine dell'Uaarania, prendendo così dimestichezza con quel territorio a me così ignoto, visto dovevo incontrare un facoltoso scienziato del posto.
Avevo così scoperto che questa regione si trova in una landa praticamente sconosciuta dell'Europa centro-settentrionale, tra i Paesi Bassi ed il mondo scandinavo.
Non sono però riuscito a trovare in nessuna mappa ed in alcun libro l'esatta ubicazione del castello in cui avrei trovato il mio cliente.
Ho però appuntato più informazioni possibile su Uaarania, in cui sembrano confluire tutte le superstizioni e le leggende del mondo.
Ciò è presumibilmente spiegabile col fatto che tale regione praticamente da secoli vive isolata dal resto del continente.
La mia notte all'hotel è stata tutt'altro che tranquilla, visto che il mio sonno è stato reso inquieto da sogni bizzarri di ogni sorta.
Ripartito il treno mi sono di nuovo tuffato in quel particolare e per certi versi affascinante paesaggio, tra sconfinate lande brulle, paesini isolati e vecchi castelli diroccati in cima ad alture scoscese.
Nelle varie stazioni in cui il treno ha fatto sosta ho potuto vedere la bizzarra popolazione del posto, con i suoi costumi fuori dal tempo ed in un certo senso anche assai teatrali.
Il capolinea è la stazione di un piccolo paese dal nome per me impronunciabile, oltre il quale è impossibile proseguire con mezzi organizzati.
Il paesino mi è stato citato nella lettera di presentazione del mio cliente, consigliandomi di soggiornare nell'albergo Papavero Rosso.
Si tratta di un ritrovo poco più che modesto, come del resto lo era ogni cosa in quel paesino, con un'insistente atmosfera vecchio stile.
Ero probabilmente atteso visto che una vecchia, evidentemente la proprietaria, mi è venuta incontro accogliendomi con un ampio sorriso e facendomi capire con ampi gesti che comprendeva ciò che le dicessi.
Nell'indicarmi la mia camera mi ha poi consegnato una lettera.
Quando però ho cercato di sapere qualche altro particolare, mi è parsa in qualche modo reticente, quasi turbata, finendo col non capire più le mie parole.
Cosa questa sicuramente non vera, visto che fino ad un attimo prima aveva compreso perfettamente ciò che dicessi.
La vecchia ha poi mostrato indecifrabili occhiate al giovane nipote che stava in guardina, come se entrambi fossero inquieti, quasi spaventati.
Ciò mi è apparso strano, misterioso, persino poco rassicurante devo dire.
Una volta in camera, mentre mi accingevo ad aprire la lettera, sono stato sorpreso dal bussare di qualcuno alla mia porta.
“Oh, giovane signore...” dice la vecchia “... dovete proprio partire?” Con un improbabile idioma che univa la sua lingua a qualche altra dizione locale a me sconosciuta. “Non sapete che notte sarà quella di domani? E' la notte di Morgana, la festa in cui i pagani salutano la Primavera... e quando batte l'una tutte le forze malefiche del mondo hanno pieno potere!” Agitata. “Sapete voi dove state andando? E verso cosa?” Angosciata e quasi disperata che non sono riuscito in alcun modo a confortarla.
Si è poi inginocchiata per implorarmi di non partire, di desistere e restare lì.
Ho cercato di alzarla, di farla calmare, ma la sua agitazione, la sua eccitazione sembrano mandarla in uno stato quasi estatico.
Alla fine, calmatisi, si è rialzata e dopo essersi asciugata gli occhi mi ha donato il suo Crocifisso che aveva al collo.
Sebbene di Fede Cattolica, non posso dirmi praticante come si dovrebbe, tuttavia, per cortesia e per tranquillizzarla ho finito con l'accettare il suo Dono.
Appena uscita la vecchia ho ripreso la lettera che così recitava:

“Amico mio, benvenuto ad Uaarania.
Vi attendo con impazienza.
Mi auguro trascorriate una tranquilla notte dopo aver gustato le delizie del posto.
La diligenza per Buchinova partirà all'alba e naturalmente per voi è stato prenotato un posto a bordo.
Dopo circa sedici miglia, al bivio tra due sentieri dove sorge una Cappellina, dovrete abbandonarla, poiché proseguirà per altra meta.
Qui troverete la mia carrozza per condurvi al castello.
Spero ardentemente che il vostro viaggio da Afragolopolis sia stato buono e che il soggiorno nella mia terra vi risulti gradito.

Professor Ordifren”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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