La prima volta che sentii parlare del Fiore Azzurro ero a scuola e ricordo ancora la lezione del professore di Italiano riguardo il Romanticismo ed i suoi poeti.
Cominciò a parlarcene quasi fosse una favola, una delle tante storie inventate ed impreziosite dai poeti, ma io, non so perchè, ne fui subito rapito.
Qualcosa mi colpì, mi affascinò, mi ammaliò.
Proprio come l'Enrico protagonista del romanzo di Novalis, che scoprì l'esistenza del Fiore dal racconto di alcuni mercanti, anche io restai rapito e scosso da quella romantica rivelazione.
Proprio come Enrico, anche io quel giorno compresi che avrei cominciato un viaggio, che sarei partito per paesi e racconti lontani, scritti tra sogni, stelle e misteri, intrecciando magia, eroismo, romanticismo, misticismo.
Quella mattina in classe, ricordo, il mio sguardo, mentre il professore raccontava e spiegava, che si perdeva fuori dalla finestra, immaginando e sognando spazi sconfinati, pieni di avventura ed Amore.
E come Enrico, quella notte stessa, sognai il Fiore Azzurro.
Da allora molte volte sono partito, salpando su navi di ogni tipo, verso porti sconosciuti e solcando cieli che sembravano azzurri proprio per il magico riflesso del mio Fiore.
In viaggio, come lo stesso Guisgard che ha chiuso questo nostro Gdr, con lo sguardo perso oltre l'orizzonte che separa la realtà dalla fantasia, il mondo reale da quello dei sogni.
Ed ancora una volta ringrazio tutti voi, per avermi accompagnato, per aver giocato e per aver sognato con me.
Grazie a tutti coloro che hanno vissuto, scritto e letto quest'avventura nata, proprio come quella di Enrico, da un racconto e dal suo sogno