Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 09-11-2009, 00.28.05   #115
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

XXXIV

“<<In quanto a questo>> replicò Gurth
<<non tradirò mai un amico, nemmeno
se minacciano di scuoiarmi. Ho la pelle
dura, io, e sopporta il coltello e la frusta
quanto quella di un maiale del mio branco.>>”
(Ivanhoe, X)


“Chi vive?” Gridò Ardea.
“Io so chi sono” rispose la voce del viaggiatore mentre si avvicinava “voi piuttosto, chi siete?”
“Avanza ed annunciati, menestrello!” Intimò Ardea.
“Non sono un menestrello!” Rispose il viaggiatore.
“Ma questa voce…”
“Viva il re!” Gridò il viaggiatore.
“Non può essere….Biago!” Esclamò sorpreso Ardea.
“Proprio lui!” Rispose divertito Biago.
I due si raggiunsero e si abbracciarono.
“Cosa ti spinge quaggiù?” Chiese Ardea.
“A corte” rispose Biago “io e mio padre abbiamo finito di riparare le armature danneggiate dal tuo misterioso sfidante. Ormai lì, per me si batteva troppo la fiacca!”
Ardea rise di gusto.
“Tu piuttosto” chiese Biago “come te la passi?”
Ardea si incupì. Poi dopo alcuni istanti rispose:
“Purtroppo mio padre è morto. Non ho fatto in tempo neppure per salutarlo un’ultima volta.”
“Fatti forza, amico mio.” Gli disse abbracciandolo forte Biago.
“Mi spiace che non potrai trovare grande ospitalità al castello.” Disse Ardea. “Ormai è quasi disabitato. Su queste terre sembra essere calata madonna Miseria.”
“Non starci a pensare” rispose Biago “sai bene che non sono affatto abituato al lusso ed allo sfarzo. Mi basterà la tua compagnia.”
Mi spiace, mio buon amico” rispose sconsolato Ardea “sono in partenza.”
“E dove sei diretto?”
“Devo percorrere in lungo e in largo questo feudo.”
“Per quale motivo?”
“Sono ormai due anni che nessuno dei vassalli di mio padre versa più i tributi.”
“E vai a riscuoterli da solo, senza scorta?”
“Un manipolo di guardie fu già inviato dal duca a richiedere ciò che gli spettava” rispose Ardea “ma non fece più ritorno.”
“E tu vorresti riuscire da solo dove molti hanno fallito?”
“Ormai sono rimasto io solo per questo compito. Lo devo al nome di mio padre.”
Biago lo fissò per qualche istante, poi disse:
“Ho capito! Hai deciso di farti ammazzare prima di incontrare ancora il misterioso cavaliere apparso a corte nel giorno dell’Assunta!”
“Hai il pessimo difetto” rispose seccato Ardea “ti trasformare ogni situazione in una farsa comica.”
“Veramente chi dice cose assurde sei tu, mio buon amico.”
“Cosa puoi saperne tu!” rispose infastidito Ardea. “Con te perdo solo il mio tempo. Il castello è laggiù; lì troverai l’ultimo fedele di mio padre. Digli chi sei ed egli ti ospiterà. Addio.”
“Forse non sarò esperto di cavalleria come te” gridò Biago all’amico che gli aveva appena voltato le spalle per incamminarsi verso il bosco “ma posso vantarmi di conoscere bene le armi. E tu dovresti ben ricordarlo, se non erro!”
“Cosa vuoi da me?” Gli chiese Ardea voltandosi indietro.
“Voglio venire con te!”
“Sei pazzo!” Rispose ironico Ardea. “Non è lavoro per te, maniscalco!”
“Eppure, un giorno, venisti da me a chiedere il mio aiuto, ricordi?”
“Era una faccenda totalmente diversa!”
“Era un fatto d’armi” rispose Biago “come lo è ora. Né più, né meno!”
”Al torneo di Capo degli Orafi tu dovevi solo farmi da scudiero” disse Ardea “qui invece non so cosa mi aspetta in ognuna delle contrade di questo feudo che visiterò. Sarebbe troppo rischioso per te. Ed inoltre potresti essermi d’intralcio!”
“E se si dovessero danneggiare le tue armi?” Chiese Biago “Se la tua corazza avesse bisogno di riparazioni? Ad ogni cavaliere, per ogni impresa, occorre uno scudiero!”
“Non qui” rispose deciso Ardea “basto io da solo.”
“Un tempo” esclamò Biago “chiedesti il mio aiuto. Ed io, contro ogni logica ed ogni regola ti fui accanto. Ora ti chiedo di ripagare quel favore.”
“Quest’impresa potrebbe celare insidie terribili. Pericoli inimmaginabili…”
“Abbiamo sfidato la collera del re, ricordi?” Rispose Biago. “Cos’altro potrebbe spaventarci!”
Ardea fissò il suo amico, quasi convinto dall’ardore delle sue parole.
“E sia.” Disse Ardea. “Però dovrai giurare di obbedirmi sempre. In ogni occasione.”
“Sarò il più devoto e leale degli scudieri!”
“E in ogni pericolo dovrai farti da parte. Mi starai lontano di cento passi, ogni volta sarò impegnato in uno scontro!” Sentenziò Ardea.
“Lo giuro.” Rispose Biago.
Una stretta di mano sancì quel fraterno patto.
Poi i due si incamminarono lungo il sentiero, fino ad essere inghiottiti dal lussureggiante e misterioso bosco che, come la porta del destino, sembrava segnare il passo verso l’ignoto.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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