Discussione: Morgana-Ginevra
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Vecchio 29-10-2010, 22.42.26   #9
Uther
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Per Bogomil: è una teoria molto interessante quella che proponete. Non avevo mai pensato a questo dualismo Ginevra/Tavola rotonda. La Tavola come simbolo della regina dispensatrice di beni materiali e spirituali, proprio come nel Peredur gallese, simbolo di equilibrio di questo Pantheon arturiano, o "cartina di tornasole" dei trionfi e delle sconfitte di questo consesso di eroi. Bella ipotesi davvero! Se vogliamo, un dualismo come quello di Artù con la sua terra che il regista John Boorman ha "maliziosamente" proposto nel suo Excalibur ("You and the land are one"): vigore e sovranità sono intimamente connesse alla terra, tema questo molto "celtico" (basti pensare al mito di Bran). Vi ringrazio per aver condiviso con noi questa ipotesi, ci voglio ragionare con calma. Mi avete dato un nuovo argomento di ricerca. Grazie!

Per Morrigan: ho citato i coniugi Matthews e una loro opera (a dire il vero ne ho lette diverse, alcune teorie sono interessanti, altre un pò discutibili... ma questo è vero per Norma Lorre Goodrich, Nicholas Mann, Richard Barber, John Michell... e vale per chiunque affronti il miito arturiano cercando di dargli, di volta in volta, una veste sciamanica o iniziatica, fiabesca o storica... Idem per chi "dimostra" che Avalon si trova in Somerset o chi adduce prove schiaccianti che invece si trova in Cornovaglia o chi ha la fede incrollabile che bisogna cercarla in Galles). Con questo non voglio dire che sono convinto di dover (o voler) dare una veste pagana a Ginevra. Anzi! Lascio a Morgana (personaggio che adoro!) il potere di varcare a suo piacimento la porta dell'Otherworld celtico, di aprire le nebbie di Avalon e di attraversare lo "stargate" fra i due piani paralleli di cui, giustamente, parlate. Quello che volevo dire (e se l'ho fatto in maniera poco chiara me ne dispiace) era semplicemente rispondere alla domanda di Bogomil
Citazione:
[...] si potrebbe affermare, senza tema di smentita, che Morgana impersonifica una pagana [...] e Ginevra invece il Cristianesimo?
Quello che volevo dire è "secondo me, no!" Nel senso che non si può affermare (o, almeno, non si può farlo senza tema di smentita) che una sia un simbolo cristiano e l'altra un simbolo pagano. D'altra parte, Bogomil pone come limite la letteratura del XV secolo, ma pur fermandoci a quel limite temporale, sono secoli e secoli di storiografia (e concedetemi una doverosa riserva...), secoli e secoli di letteratura, di stratificazioni culturali, con personaggi che sono stati snaturati rispetto alla versione originaria, alcuni "fusi" insieme, altri sdoppiati. Ma voi veramente ce lo vedete Merlino che parla di Gesù Cristo, di Santa Messa, di ricerca del Graal cristiano? Io francamente ho sempre fatto fatica, ma purtroppo a partire da Robert de Boron è così e ce ne dobbiamo fare una ragione. E allora il vero (o i veri) Merlino lo dobbiamo cercare più a monte, laddove, però, la bruma del tempo comincia ad avvolgere gli antichi sentieri e rende il nostro cammino più tortuoso e incerto e la nostra ricerca più difficile (ma forse è quello che dà più gusto alla nostra ricerca, no? ed è quello che ci rende più divertente la nostra chiacchierata amichevole in questo forum). In ogni caso, ripeto, non so rispondere alla domanda di Bogomil (ma mi sarà di sprone per documentarmi )

Vorrei aggiungere un'altra cosina al discorso di Ginevra/Gwenhwyfar "parente" di Gwynn Ap Nudd e "dea" lei stessa. Premesso che, come detto qualche post sopra, il nome Gwen/Gwyn significa "bianco" e che "Wynne" non ne è che una variante, pensiamo per un attimo a Bran il Benedetto, altro eroe/divinità del pantheon pre-cristiano. Ebbene, questo personaggio celtico Bran/Corvo aveva una sorella che egli diede in sposa (infelicemente) al re d'Irlanda: questa fanciulla si chiamava Branwen (da Bran/Corvo + wynne/bianco), ossia Corvo bianco. Questo personaggio, che ricorre spesso nella seconda parte del Mabinogion, nella mitologia celtica rappresenta un pò la divinità dell'amore. Ma il nome Branwen non ci dice nulla? Allo studioso Jean Markale, come riportato in alcune opere sul Santo Graal (in italiano ne possiamo leggere due: Il Graal e Il Santo Graal - Un enigma millenario), questo nome è quello che diventerà Brangain nei romanzi tristaniani, l'ancella di Isotta che, versando per sbaglio il filtro ai due giovani, ne diventa involontariamente foriera d'amore. Quindi Brangain sarebbe Branwen, la dea celtica dell'amore? O forse questa volontaria omonimia è solo un modo (tipicamente cristiano) di secolarizzare miti e leggende anteriori e pagani (pensiamo solo al Graal...)? Oppure ancora solo un semplice gioco di parole frutto della fantasia e dell'erudizione di un poeta? Chissà... Lo stesso, allora, non potrebbe essere valido anche per Gwenhwyfar? La Ginevra che noi conosciamo non potrebbe essere semplicemente l'eco di quel personaggio divino, in qualche modo porta per l'aldilà? Lo stesso Jean Markale porta avanti un'altra teoria interessante (anche se, forse, meno convincente) in un'altra sua opera, Women of the Celts. Premesso che è opinione diffusa che il nome Artù significhi "Orso" (Art in gallico), e che anche la versione latina Arctus denota le due costellazioni dell'Orsa, Markale ci fa notare che presso i Galli si adorava una dea della caccia, Artio, raffigurata spesso con le sembianze di un'orsa. Ne esiste una statua, custodita presso il museo di Berna, che la raffigura accanto a un albero, a un enorme orso e a una colonna che sorregge un cesto di frutta (che farebbe pensare, oltre che dea della caccia, anche a una connotazione di dea dell'abbondanza o un'altra espressione della dea madre). Ebbene, il culto della dea-orso-Artio, con la migrazione della civiltà verso un inevitabile patriarcato cristiano, sarebbe diventata il culto dell'eroe maschile orso-Artù, la cui consorte, Ginevra, rappresenterebbe invece la vera sovranità (e difatti, a ben pensarci, è lei che con la "sua" Tavola rotonda, come ha intuito Bogomil, è il vero ago della bilancia degli equilibri di Camelot, è lei che insegue i suoi amori, è lei l'artefice della caduta di Camelot, è lei che viene "colpita" da Mordred (Geoffrey almeno non parla di complicità della regina...).

Vorrei, in conclusione, del tutto fuor di polemica, raccontare un aneddoto simpatico. Premesso che ritengo che leggere Wikipedia sia dignitoso quasi come guardare Giacobbo alla tv (altra cosa è credergli in maniera acritica ) lo scorso agosto una mia amica ha dato alla luce una bambina bellissima. Fra i nomi che aveva selezionato, con mia grande (e gradita) sorpresa, c'era anche Ginevra. Inutile dire che era il nome per il quale parteggiavo incondizionatamente. E per cercare di convincerla e sbaragliare i nomi "della concorrenza", feci una ricerca in rete e trovai non una ma mille pagine che riportavano l'etimologia di Ginevra e, di rimando, imparai il collegamento con Jennifer che, vi confesserò, mi era sempre sfuggito. Ovviamente fra i vari siti c'era anche Wikipedia . Ma, senza volerlo, feci un guaio: la mia amica cominciò a prendere in seria considerazione il nome Jennifer... Cercai di scoraggiarla! Risultato: alla fine l'hanno chiamata Camilla...

Ultima modifica di Uther : 30-10-2010 alle ore 16.36.48.
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