Lui rise piano.
"Quindi" disse "hai vergogna o pudore ad esibirti qui davanti a me? Non ti turba farlo davanti ad una platea o stando con più telecamere puntate addosso, ma qui invece si?" Con tono divertito. "Io credo invece che tu possa e sappia farlo." Fece un cenno con la mano e la musica cominciò.
Una musica lenta, sensuale, ma non volgare, mentre la luce lunare giungeva ad illuminare Dacey quasi si trovasse sotto le luci dei riflettori.
Ad un tratto un lampo squarciò il cielo e per un istante la penombra si dissolse e Dacey potè intravedere una figura seduta davanti a lei.