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Vecchio 05-03-2019, 02.07.12   #10350
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Stasera ho davanti un bicchiere particolare.
Forse è un elisir, di quelli fatati, o magari un filtro magico capace di cose impensabili.
Sarà una pozione incantata, un'essenza particolare e misteriosa, donatami, come si legge nelle fiabe o in quei romanzi d'appendice scritti per far sognare i ragazzi, da un vecchio compagno di prigionia, con cui ho condiviso segreti e desideri.
O forse è giunta dall'Oriente, portata dalla figlia di un ricco Ebreo, o dalla moglie in fuga di un vecchio alchimista e costretta da questi a prostituirsi.
Magari è il dono di un potente mago che ho salvato dal linciaggio della folla o la dimenticanza di uno sbadato nano che correva da solo nel bosco.
Può darsi invece che questo curioso filtro mi sia arrivato in eredità da un lontano zio, o addirittura che l'abbia trovato nelle segrete del mio palazzo in una notte non diversa da questa.
Ha un colore che il tempo ha reso opaco, come sbiadito, addensato dai suoi zuccheri sul fondo del bicchiere e dai riflessi quasi ambrati.
Fissandolo mi sembra di rammentare le calde e dolci colline del Chianti, ingentilite da quei quieti pomeriggi autunnali, di pendii coltivati a vigne, dai bagliori pastello e dall'odore di vinaccia.
Il profumo è ciò che mi colpisce di più.
Mi aspetterei di sentire il sandalo indiano, la giada di Ceylon e la seta del Catai, mentre invece è un aroma malinconico, fatto di sole e nastri zigzaganti in campagne di dossi e declivi, di ampi spazi di valli e campi addormentati.
E' un odore che conosco, aperto e variegato, come i riflessi in un tardo crepuscolo invernale, dove la luce pullula e sfoca in drappeggi di petali policromi, di foschie velate e densi spazi dove la fantasia giunge a voli pindarici, ad immagini e giochi di storie lontane e di Amori randagi.
Potrei berne un sorso di questo elisir e scoprire come la magia penetra nel mondo degli uomini, magari non diversamente da come fa poi l'Amore, quello vero.
Sarà dolce o asprigno?
Agrodolce forse?
O dal sapore intenso, schietto, chiuso e torvo come un sobrio liquore invecchiato ad arte?
E se fosse invece solo un bicchiere di buon vino?
Lasciato addormentato in una bottiglia e stappata stanotte per brindare ai sogni che verranno?
Chissà...
Io intanto ne sorseggerò un bel po' e mi abbandonerò ai fluttui che le ore, proprio come un buon vino, amano disperdere nel cuore della notte, quando i sogni, pare, per un attimo infinitesimale tocchino la realtà.
Allora volto e maschera si incontreranno di nuovo ed avranno, come sempre, lo stesso nome ed il medesimo cuore...

Buonanotte, Camelot...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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