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Vecchio 19-07-2012, 20.40.02   #2816
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Non è facile riconoscerle.” Disse il menestrello a Talia. “Neanche per noi che viviamo qui da tempo.”
“Come sarebbe a dire?” Chiese Guisgard. “Non siete anche voi abitanti di Gioia antica?”
“Si, siamo suoi cittadini, come lo sono coloro che vivono nella Città Bassa. Ma gli abitanti più antichi, i discendenti delle due primordiali razze che fondarono questa città, vivono oltre le mura, nella Città Alta. I due uomini giunti nella locanda provengono proprio dalla Città Alta e sono dunque appartenenti alle due razze o ad una di esse.”
“E non hanno segni distintivi?” Domandò Guisgard. “Com'è possibile riconoscerli?”
“L'unica cosa certa” rispose il menestrello “è che si vestono in modo differente, utilizzando ciascuna razza un unico e proprio colore... il verde per una e il rosso per l'altra.”
“E voi che vivete qui” fissandolo Guisgard “non avete imparato ad abbinare a ciascuna razza il proprio colore?”
“No, cavaliere.” Scuotendo il capo il menestrello. “Non è semplice distinguerli. Una razza dice solo e sempre la verità, mentre l'altra mente continuamente e spudoratamente.”
“E la regina?” Chiese Guisgard. “Lei a quale razza appartiene? Almeno questo lo sapete? O forse servite una sovrana col sospetto che ella possa mentirvi di continuo?”
“No, la regina non appartiene a nessuna di quelle due razze.” Rispose il menestrello. “Ella proviene da un paese lontano.”
“Un paese lontano?” Ripetè Guisgard.
“Si...” annuì il menestrello “... un paese chiamato Sygma...”
E a quel nome pronunciato dal menestrello, Talia avvertì come un'avvilente ed insopportabile sensazione al collo.
Come se qualcuno le stesse stringendo la gola con la catenina da cui pendeva la pietra di Carbonchio.
Quella sensazione durò un attimo, per poi svanire.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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