Marin, dopo lo spavento iniziale, si avvicinò e raccolse la pergamena arrotolata accanto allo scheletro.
Il testo così recitava:
"Partito da Aversia nel 1569, raggiunsi queste foreste allo stremo delle forze. La mia mappa era ormai perduta, bruciata nel rogo della mia carovana acceso dagli indigeni. Non ho più viveri e le ferite ormai mi tormentano senza sosta. ppure, ne sono certo, mancano poche miglia per giungere nel Fruiland. Avevo giurato di giungervi, attratto dai suoi tesori, ma oscuri idoli mi hanno preso di mira e ormai devo definirmi vinto. Chiunque troverà questa pergamena, in Nome del Cielo, desista da ogni proposito e da ogni avidità. Per quanto siano immensi i tesori di quel regno, le sue mura sono maledette e nessuno potrà mai arrivarci vivo. Che il Cielo abbia pietà di me."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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