Qualcuno dice che Fantamas, quando era un ragazzino come tanti, forse solo con qualche ambizione in più (perchè i grandi cattivi hanno sempre qualcosa in più, anche se spesso è una geniale malvagità), si invaghì di una ragazza.
Era la più carina ed intelligente della classe, o forse dell'intera scuola.
Durante il corso di recitazione le venivano assegnati sempre i ruoli più belli, da protagonista.
Tutti i ragazzi la corteggiavano e molti chiedevano proprio a lui di scrivere poesia per lei.
Fantamas allora, o meglio il ragazzino che un giorno sarebbe diventato quel famoso criminale, cominciò a scrivere infinite poesie per lei, tutte diverse, immedesimandosi nei tanti ragazzi che gli chiedevano quei versi.
Ogni poesia differiva dalle altre, diventando unica, come se a scriverle fossero tanti ragazzi diversi.
Egli sapeva sdoppiare, triplicare, quadruplicare e moltiplicare all'infinito la sua personalità, diventando tanti amanti diversi.
Al punto che ad ogni poesia lei si innamorava di un ragazzo diverso, conquistata ogni volta.
Ogni volta alla follia, tra viaggi lontani e perduti, oltre orizzonti di stelle, mari di burrasche e cieli dai venti sconosciuti.
Lei leggeva e si perdeva, corteggiata ogni notte da un uomo diverso, portata ogni ora in un romanzo nuovo.
E poi cominciò a cercare quel ragazzo nei tanti spasimanti, naturalmente senza trovarlo mai.
E questa è forse la vera storia di Fantamas.
Tutti lo cercano, persino l'Amore.
Egli è sfuggente, enigmatico, misterioso, inafferrabile.
Come il vento, la paura e la felicità.
Sai che esiste ma non puoi né toccarlo e neppure vederlo.
Ma chissà, forse egli davvero amò quella ragazzina.
E magari un giorno tornerà a cercarla.
Dopotutto nessuno può sfuggire all'Amore.
Neppure Fantamas.
