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Vecchio 07-03-2011, 05.14.35   #1255
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un lungo abbraccio li unì ed un bacio sancì quel momento.
E poi le sue parole.
“Tornerò… non ho mai considerato nessuna terra come casa mia… non ho mai sentito alcun legame con nessuno… ora invece… tornerò, Talia… nessuno potrebbe impedirmi di ritornare… nemmeno la morte… e questo te lo giuro lasciandoti in pegno il mio cuore…” disse, stingendola e baciandola di nuovo.
Il giullare poi gli consegnò la lettera del suo amico Morven.
Poco dopo, Guisgard e Iodix si recarono da lord Frigoros.
Questi ringraziò il cavaliere, proponendogli terre e titoli.
“Non vi è nulla che desideri o che manchi nella mia vita ora.” Disse Guisgard. “A Cartignone ho trovato ciò che cercavo da sempre.”
Mandò poi un valletto dal giovane Morven, con un biglietto in cui prometteva all’amico che un giorno l’avrebbe raggiunto a Cassis, per combattere al suo fianco.
Rese allora omaggio al signore di Cartignone, a sir Geoffrey ed a Ramon.
Poi, tra la folla festante che lo invocava, il cavaliere uscì dalla città per ritornare in Cornovaglia.
E fatti alcuni passi si voltò indietro verso la grande porta che si allontanava sempre più alle loro spalle.
“Sei triste, mio signore?
Ti piange certo il cuore!” Recitò il giullare.
Dai, recitami qualcosa, mangiapane a tradimento! Esclamò Guisgard.

“Cartignone ora è stata finalmente liberata,
come Gerusalemme dai forti mori conquistata!
E come gli incanti di Armida e il valore di Clorinda,
tutto noi abbiamo visto e sulla vittoria ora si brinda!
E se la vera Fede vince sopra ad ogni falsa dottrina,
noi gioiamo perché Amore si impone su ogni disciplina!”

E così, i due si incamminarono lungo il sentiero che conduceva fuori dalle terre di Cartignone.
Guisgard fissava il bosco circostante che, liberato ormai dagli spettri e dai demoni che l’avevano popolato fino ad ora, sembrava investirli con i suoi suoni ed i suoi colori.
E in un trionfo di luce e di canti gioiosi, Guisgard e Iodix svanirono nel lussureggiante manto di quel luogo ritornato alla vita.


FINE
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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