La singolare visione di quel cavaliere recante con sé una sella aveva un che di mistico. La carrozza sobbalzava e cigolava da far pietà, tanto che ogni volta che la guardavo non potevo non sorridere pensando al suo scorbutico contenuto, il quale probabilmente doveva soffrire dei frequenti scossoni.
Il cavallo scartò di lato e si imbizzarrì, spaventato da un rumore proveniente dalla macchia, un animale selvatico probabilmente. "Buono, dolcezza!" Strinsi le briglie, il cappuccio mi scivolò dal capo. Il cavallo si fermò proprio dopo aver agitato i suoi zoccoli poco distanti da quella nobile figura.
"Perdonate, messere", mi scusai, mentre mi affrettavo a coprirmi nuovamente il capo.
Percepivo un'energia emanare da quell'uomo. Mi era tornato l'appetito. A quel punto mi domandai come avrei fatto a sfamarmi nei giorni seguenti, sotto la supervisione di Ravus. Quel dubbio mi turbò, tanto che pure il mio cavallo prese a sbuffare nervoso.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
Ultima modifica di Melisendra : 28-03-2011 alle ore 16.20.59.
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