Visualizza messaggio singolo
Vecchio 15-06-2016, 18.30.48   #10
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Piazza del Mercato sembrava un vasto anfiteatro, con le panche, i basamenti ed i marciapiedi brulicanti di spettatori chiassosi ed impazienti.
Gli scalini dei peristili apparivano come un'onda vivace ed incessante, in un moto continuo che una marea umana spingeva verso il centro ed ogni sporgenza o rientranza dei muri aveva la presenza di una statua vivente.
Le logge dei due palazzi signorili che davano angolo allo spiazzo, come del resto le finestre, i balconi e i terrazzini delle case circostanti, rigurgitavano ovunque occhi ed orecchie proiettate a scorgere, a carpire a riconoscere ed anche a deridere la variegata umanità riversata in ogni dove, tra bancarelle, tendoni e botteghe montate al momento, così vorace verso ogni sorta di merce, oggetti e curiosità varie, qualcuna anche preziosa e quasi tutte contraffatte, che facevano bella mostra di quel vasto mercato a cielo aperto.
E in tutto ciò una Babele di voci, risa, grida, schiamazzi avvolgeva e riempiva ogni spazio ed accompagnava ogni immagine.
Incuriosita e per nulla infastidita, o almeno non quanto fosse lecito notare guardandola in quel caos, una figura magra e poco nobile nelle movenze, troppo presa nel guardarsi intorno, si aggirava tra i banchi e gli inviti dei venditori a questo o a quel passante.
E forse fu un'inerzia, un particolare insignificante ad attirarne l'attenzione.
Ernot era una curiosa categoria di individuo.
Di quelli troppo intelligenti per ostentarlo, assai svegli verso ciò che davvero gli interessa e poco inclini a quello che normalmente ammalia le menti e gli spiriti troppo semplici.
“Credo sia un falso questo...” disse fermandosi davanti al banco su cui era adagiata, quasi con fanciullesca cura, una grossa medaglia raffigurante un'aquila a due teste che reggeva uno scudo Crociato “... mi riferisco a questo monile...”
“E' una medaglia, signore.” Sorridendo l'uomo del banco, standosene seduto su un basso sgabello. “Ed è autentica naturalmente.”
“Una medaglia?” Ripetè Ernot.
“Si, signore.” Annuì il venditore.
“Comunque credo sia un falso.” Fece Ernot. “Una palese e neanche ben fatta riproduzione di una medaglia Russa. O forse Polacca.”
“Non è né Russa, né tanto meno Polacca, signore.” Alzandosi l'uomo dal suo sgabello. “Proviene da Praga.”
“Praga?” Osservandola Ernot.
“Si, da una delle corti più particolari d'Europa, signore.” Prendendo la medaglia l'uomo, per poi porgerla ad Ernot. “Tutti sanno che alla corte di Praga non solo politica ed arte erano oggetto di discussione. I re di Praga amavano infatti a tal punto la magia da circondarsi di alchimisti e negromanti.”
“Capisco.” Sorridendo scettico Ernot.
“Volete osservarla meglio, signore?”
“Oh, no, grazie.” Scuotendo il capo Ernot. “Non mi interessa questo genere di cose.”
“Quale genere, signore?” Domandò il venditore.
“Questi oggetti così intrisi di aria misteriosa.” Spiegò Ernot.
“Capisco, non vi appassionano i misteri.”
“Affatto.” Replicò Ernot. “Adoro i misteri. Quelli però passabili di studio e potenzialmente dimostrabili. Non certo i falsi.”
“Io qui non ho nulla di falso, signore.” Mostrando il banco l'uomo. “Raccolgo soltanto oggetti misteriosi, riguardanti fatti enigmatici.”
“Non credo siano interessanti per me, spiacente.” Ridendo Ernot.
“Avete detto di trovare intriganti i misteri, no?”
“Quelli veri però.” Precisò Ernot.
“Per esempio...” chinandosi l'uomo sul banco “... queste frecce trovate in Groenlandia testimoniano l'arrivo dei Vichinghi nel Nuovo Mondo alcuni secoli prima di Colombo. Oppure...” indicando un altro oggetto “... questo strano animale scolpito nella pietra e trovato in America Latina potrebbe essere la prova dell'esistenza un tempo di Atlantide.”
“E in che modo?” Sarcasticamente incuriosito Ernot.
“Beh, l'elefante non vive in America” lesto l'uomo “dunque la presenza di una statuina che ne raffiguri uno può indicarci che un tempo un qualche continente oggi perduto facesse da ponte tra l'Europa ed il Nuovo Mondo.”
“Già, ammesso questa statuina rappresenti davvero un elefante.” Ernot.
“A me sembra proprio un elefante.” Disse il venditore.
“A me invece pare solo un tapiro.” Sorridendo Ernot.
“Ho però qualcosa” l'uomo “che può sfidare il vostro scetticismo, signore...” e prese da un bauletto un foglietto ripiegato più volte “... ecco...” aprendolo “... è l'estratto di una lettera, indiscutibilmente riconosciuta, del Priore Bernardo riguardante fatti inspiegabili avvenuti nella cattedrale.”
“Che fatti?” Ernot prendendo il documento per leggerlo.
“Il custode del Battistero” raccontò l'uomo “raccontò di aver veduto di notte una strana figura, che definì simile ad uno spettro, aggirarsi tra le navate della cattedrale. Tuttavia egli non fu creduto, anche perchè tutti conoscevano il suo amore per il buon vino e venne dunque allontanato. Il mattino seguente però fu trovato morto nell'Oratorio Vescovile.” Fissando Ernot, che a sua volta lo guardava perplesso.
“Morto come?”
“Inspiegabilmente, senza ferite o segni...” mormorò il venditore “... come se qualcuno gli avesse portato via l'anima...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso