Gwen si preparò, vestita per l'occasione e raggiunse l'Accademia Scientifica.
Qui fu accompagnata da una segretaria all'ufficio di Elv.
Il brillante scienziato era al telefono e le fece cenno di entrare, di sedersi ed attendere un istante.
"Si, cara..." disse lui parlando con sua moglie al telefono "... non credo di poter pranzare con te... ma certo..." annuì "... stasera si, ovvio. Prenoterò per una cena. Su, ti prego... sai che il lavoro mi sta prendendo molto in questo periodo..." assunse un'espressione di sopportazione "... va bene, ne discuteremo ogni pomeriggio... ora scusami ma ho da fare. Si, ho anche i colloqui. Ovvio che ti amo. A più tardi." E chiuse la telefonata. "Mi scusi..." rivolto poi a Gwen con un sorriso "... come siamo eleganti." Guardandola. "Vuol far davvero colpo per aiutare la sua teoria?" Divertito. "Naturalmente scherzavo. Si abitui, mi piace scherzare per stemperare le pressioni sul posto di lavoro." Con fare affabile.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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