Visualizza messaggio singolo
Vecchio 09-01-2017, 02.39.44   #4
Nyoko
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Nyoko
Registrazione: 04-05-2016
Residenza: Italia
Messaggi: 1,975
Nyoko sarà presto famoso
Il buio.
Un ombra immensa che chiude le porte della luce e delle forme. Al buio, una bella bambola di porcellana, può essere perfettamente scambiata per chissà quale entità malvagia. Il sole per me si è spento, non ha che una vaga ombra nella mia memoria. Il cielo che lo ospitava è diventato come quando è notte, ma senza stelle o nuvole. Chissà se è giorno o notte? La cecità che mi è stata imposta la definirei una gabbia, una prigione senza lucchetto, dalla quale comunque non puoi fuggire. Una tomba nera ancora da chiudere, il senso di vuoto totale, quando tendi una mano verso il nulla, teso nell'attesa di sfiorare qualcosa: un oggetto, un muro, una persona, accarezzarne il volto e riconoscerne i tratti. Il buio s'è fatto presto vivo in me, oscurando il mio mondo. Vivo così da quel giorno, quel terribile giorno in cui persi gambe e occhi, e da allora sono bloccata qui, fra il letto ed una carrozzella. Una sedia con le ruote, poco elegante per la mia nobile famiglia. Ricordo quegli attimi felici quando ero ancora libera da questa gabbia nera e potevo danzare, la mia grande passione, sui prati del giardino di casa mia. Mi manca poter correre fra i fiori di mille colori posti alla riva del grande lago blu di fronte casa mia. Era bello poter leggere un libro sulla riva del lago o anche solo ammirarlo durante il tramonto. All'alba, vestita di abiti umili e comodi, mi piaceva raggiungere le rive di quel magico lago e immergermi piano. Aveva sempre la stessa temperatura, non sapendo nuotare mi fermavo lì, a pochi passi dalla riva con l'acqua tiepida che mi carezzava il busto. Se mi avessero visto i miei genitori mi avrebbero senz'altro sgridata. Ma io amavo quelle sensazioni. Sensazioni che non potrò mai più sentire, solo ricordare, finché la memoria avrà cura di rimanere. Ora sono in questo letto, che so ha un morbido lenzuolo di seta bianca, abbracciato da un caldo lenzuolo rosa e grigio. Il letto a baldacchino non cambierà mai, a meno che non lo spostino durante una delle mie passeggiate. Mio padre mi aveva riempito di badanti, una per il bagno, una per le passeggiate, una per lo svago, una per compagnia, una per il cibo, una per ogni cosa insomma. Ma non ne potevo più. Desideravo solo poter uscire da quel incubo. Incubo che sapevo sarebbe durato per sempre. Già, per sempre.
I sogni hanno ancora il loro colore, l'unica finestra che ho al mondo. Chissà se non è tutto un sogno invece... Chissà se sto sognando e al mio risveglio, tutto il mondo abbia ripreso la sua giusta corrente. Mio padre, un uomo molto facoltoso, proprietario di una prestigiosa fabbrica, si prende cura di me, anche se mi reputo la sua ennesima disgrazia, dopo la morte di mia madre. Mi metto a sedere con le mie forze, non potrò usare le gambe, ma le mie braccia possono servire ancora a qualcosa. Cerco allora sul comò vicino al letto per trarne una collana l'unico ricordo rimasto di mia madre. Mi piace tenere quel ciondolo fra le mani, sentire la pietra morbida e fredda fra le dita e il laccio di cuoio a tenerla ferma. Non dimenticherò mai due giorni della mia vita: il giorno in cui mia madre mi donó quella collana, e il giorno in cui ebbi quell'incidente... Quel terribile incidente che mi costò caro...
Mi voltai verso la porta, sapevo a memoria com'era la mia stanza e sapevo, che se era giorno, a breve sarebbero entrate le badanti... Pronte a farmi iniziare un nuovo giorno in questa vita ormai senza senso.

Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk
__________________
What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done.
Nyoko non è connesso