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Vecchio 14-04-2017, 17.24.27   #9971
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Come promesso, ecco una storia antica che ho udito da piccolo, quando per la prima volta mi parlarono del meraviglioso ed indicibile Fiore Azzurro...
Un giorno il Signore Iddio, per rendere messer Amore più sensibile alle Gioie ed alle miserie degli uomini (poichè egli per renderci felici deve conoscere bene i nostri sentimenti e le nostre passioni), gli impose di scendere sulla Terra e restare al servizio di un uomo per la durata di tre anni.
"Ma, Padre mio e mio Signore..." disse turbato messer Amore "... io sono l'Angelo della Gioia e tu mi rendi schiavo degli uomini?"
Ma la Divina Saggezza Aveva ormai deciso e messer Amore, mutato in un giovinetto, fu mandato in un paesino vicino ai monti e non troppo lontano dal mare come schiavo di un certo Aspasio, ritenuto dai suoi simili, come vedremo, l'uomo più ingenuo e pazzo del mondo.
In realtà Aspasio era un sognatore e nella vita si occupava di fiori.
Nessuno poteva essergli pari come giardiniere e da anni lavorava affinché sbocciasse nel suo giardino un fiore unico per bellezza e profumo.
Fiorì così, tra i suoi cespugli, una rosa bellissima, dai petali screziati, senza spine e dal profumo meraviglioso.
Ogni giorno Aspasio la curava con Amore e devozione, rendendola sempre più bella.
Quando poi il giovinetto, ossia messer Amore, si presentò a lui fingendo di cercare lavoro, il buon giardiniere lo accolse subito in casa sua e per il suo animo mite non lo trattò mai come servo, ma sempre e solo come amico.
Per tre lunghi anni, così, Amore fu al servizio del giardiniere, restando colpito dalla sua generosità e dal modo in cui curava la sua rosa.
Aspasio amava teneramente il suo Fiore ed ogni giorno il suo affetto cresceva, fino a mutarsi in un sentimento più vero, profondo, assoluto.
Si innamorò così della sua rosa, arrivando persino a darle un nome.
Nome che la tradizione non ci ha mai svelato, lasciandoci dunque la libertà di immaginarlo.
Ogni ora del giorno e della notte Aspasio si prendeva cura della sua rosa, struggendosi d'Amore e piangendo l'impossibilità di poterla amare come donna.
Ciò portava tutti gli abitanti della città a deriderlo ed a prendersi gioco di lui, definendolo sciocco, persino pazzo.
Ma il giardiniere non si curava di loro, preso com'era dalla sua rosa che ormai chiamava per nome.
Quando furono trascorsi i tre anni, messer Amore fu libero di andare, ma colpito dalle preghiere che Aspasio ogni notte rivolgeva al Cielo e commosso per quell'Amore così profondo, assoluto ed esclusivo, tanto che ormai il buon giardiniere non si curava più di nessuna donna, decise di ricambiare la generosità di quell'uomo che invece di trattarlo come servo lo aveva amato come amico.
L'indomani così della sua partenza dalla casa di Aspasio, costui al suo risveglio, quando andò come ogni mattina a salutare la sua rosa, non trovò più i suoi petali, ma lunghi capelli biondi, occhi azzurri come quelli di una colomba e pelle più bianca dell'alabastro.
Ed al posto del profumo sentì la bellissima voce di lei che gli sussurrava ti amo.
Il giardino però non fu lasciato spoglio.
Al posto della rosa screziata infatti, messer Amore lasciò come pegno agli uomini un indicibile Fiore di un Azzurro ultraterreno.
Un Fiore destinato non solo a non sfiorire mai, ma a sbocciare all'infinito come promessa di Gioia agli uomini di ogni tempo.

E per omaggiare e salutare la nostra nuova dama appena giunta a Camelot, immagineremo quella rosa col suo stesso nome, ossia Eleanor...

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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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