[Lady Gwen]

Sospirai.
"Non lo so, sinceramente non capisco a cosa credere e a cosa no" commentai "Ma cosa possiamo fare? Ignorare tutto?" guardandolo.
"Sai cosa rappresenta per noi, quell'oggetto. Se ci lasciassimo sfuggire via l'unica possibilità di trovarlo? Sono anni che entrambi la cerchiamo" accarezzandogli il viso.
Mi persi nei suoi occhi neri e ricordai quei momenti.

Non avevo mai visitato la Thailandia, prima e me ne pento o.
Mi ero persa delle bellezze incontaminate, che sembravano essersi scolpite nel tempo, come le meravigliose statue di giada che ornavano i templi.
Stavo godendo degli ultimi sprazzi di pomeriggio prima del tramonto, seduta su una sedia in vimini nella veranda dell'albergo, quando percepii una presenza.
Mi voltai e vidi quel particolare individuo che da qualche giorno aveva attirato inevitabilmente la mia attenzione.
Oltre il suo aspetto ed i suoi occhi neri, ovviamente.
Questi sembravano usciti dalle cornici di pietre di ossidiana che impreziosivano l'ingresso al piccolo tempio qui vicino.
Lucidi, luminosi, intensi.
"Posso?" mi chiese, con voce vellutata, indicando la sedia.
Al mio cenno di assenso, prese posto accanto a me.
"Viaggio di affari?"
Accennai un sorriso.
"Direi di sì. Anche lei?" inclinando il capo con curiosità mentre lo osservavo.
"Direi di sì" replicò, quasi canzonandomi e difatti entrambi ridemmo un attimo dopo.
Poi, lo colsi ancora ad osservarmi e lo gradi a mia volta.
"E se avessi delle notizie sui suoi... Affari?" chiese con tono enigmatico, osservandomi sornione, ma anche curioso di vedere la mia reazione alle sue parole.
E infatti esse mi colpirono.
Sorrisi divertita, per capire dove accidenti stesse andando a parare e se ci stesse solo provando.
"Ah sì? Allora mi stupisca, la ascolto" commentai, poggiando il mento sulla mano.
Lui mi imitò, osservandomi negli occhi verdi, con una strana consapevolezza nello sguardo scuro e indecifrabile.
"Mi lasci dire che quello che lei cerca non è qui. Perchè, vede, lo sto cercando anch'io e ammetto di aver preso un granchio, proprio come lei" il suo tono di vellutato, suadente, ma anche diretto.
Troppo, per essere casuale.
Infatti, rimasi ad osservarlo, assottigliando lo sguardo.
Come aveva fatto a sapere?
"Lo so, lo so che si sta chiedendo come ho fatto... Ma chissà... Forse fa parte del mio fascino..." disse con un occhiolino e risi spontaneamente.
"Ebbene sì, pare che lei mi abbia scoperta. Ma insomma, se mi dicesse come ha fatto, sarebbe come svelare i trucchi degli illusionisti, dico bene?" divertita.
"Vedo che ha capito il punto" disse ridendo.
Annuii lentamente.
Poi allungai la mano.
"Gwen, piacere di conoscerla"
"Elv" disse a sua volta, ricambiando la mia stretta con una presa salda.
"Proprio perchè ho capito il nostro obiettivo comune, le faccio una proposta."
Drizzai le antenne e sollevai un sopracciglio.
Proposta?
Si avvicinò, puntando ancora di più i suoi occhi nei miei.
"Le propongo di unire le forze e dedicarci insieme a ciò che stiamo cercando. Accetta?"
Pensai di aver sentito male.
Davvero mi stava proponendo di rubare insieme la Malvarosa?
"E come fa a sapere che, se dovessimo trovarlo, non fuggirò via col bottino?" con un sorriso enigmatico e divertito.
Lui ricambiò il sorriso.
"Facciamo che voglio fidarmi, perchè sembra che lei sia una persona in cui riporre la propria fiducia, nonostante il nostro mestiere sia totalmente inaffidabile... O forse, confido solo nell'effetto che il mio fascino ha su di lei" aggiunse con un occhiolino ed un tono ammiccante.
Stavolta, fu lui ad allungare verso di me la sua mano.
Sorrisi con fare interessato ed incuriosito.
Poi, strinsi la sua mano.
"Dunque, qual è il piano?"


Mi riscossi da quel ricordo, sperando di farlo ragionare e fargli capire che quell'obiettivo era davvero troppo importante per me.
Per noi.

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