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Un rispettoso saluto alla Corte di Camelot
Un rispettoso saluto alla nobile corte di Camelot.
Lungo i sentieri del mio pellegrinare (talvolte ascosi nelle brume invernali, tal'altre in luminosi meriggi primaverili) sono approdato a codesto cenacolo di anime bennate. Con profondo sentire chiedo ospitalità in attesa di rimettermi in cammino, alla volta della Cerca del Sacro Vaso.
Chi io sia è presto detto: cercatore di Gnosi, confortatore di spiriti oppressi e psicopompo.
Una struggente piètà per le umane sventure mi guida, accompagnata da una sete mai paga di conoscenza.
La continua ricerca di saggezza, il costante tentativo di perfezionare lo spirito.
Esser colmo: Poter essere per poter dare.
Che mi sia dunque concesso sostare tra spiriti tanto cortesi, è quanto rispettosamente Vi chiedo.
Riverentemente,
Il Viandante
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Tutti se non possiamo avere le virtù del corpo possiamo almeno possedere quelle del cuore. Le prime, come la statura, la forza, la beltà, l’uomo le riceve nascendo. Ma la cortesia, la saggezza, l’indulgenza e la lealtà, la prodezza, la generosità, l’arditezza, solo l’inoperosità può impedire di possederle, poiché esse dipendono dalla volontà. E’ il cuore che fa valente l’uomo.
Ultima modifica di Il Viandante : 11-12-2011 alle ore 15.21.34.
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