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Vecchio 08-04-2018, 23.35.16   #70
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quel sogno enigmatico, persino inquietante ed Elv si svegliò di colpo.
Ci misero alcuni istanti i suoi occhi per abituarsi alla penombra della stanza con le tende ancora chiuse nonostante fosse giorno.
Notò allora una figura accanto a lui che lo guardava.
Era Gwen.
La guardò stupito di vederla là in quella stanza.

“Chissà...” disse lui col suo accento straniero “... forse potrei raggiungerti... chi può dirlo... vedremo nel Tempo... mirabile virtù il Tempo... nulla crea e nulla distrugge...” fissando Lys con i suoi occhi mutevoli, profondi, mutevoli e sfuggenti... attenta al nostro maresciallo...” un ghigno ed il suo volto si dissolse nello specchio, lasciando il posto al viso riflesso di lei.

“Io non do confidenza a nessuno e poco mi interesso degli affari altrui.” Disse Furio a quelle raccomandazioni di Altea.
Il suo mulo camminava accanto al cavallo di lei e di tanto in tanto il giovane lasciava delle occhiate alla ricca dama.
Erano sguardi semplici, a volte impacciati per paura di essere scoperto e giudicato inopportuno, fugaci, persino insicuri.
“Comunque è molto bello qui...” guardandosi intorno “... sono spazi sconfinati... un mare di colline che si perdono fino a dove arriva la vista e proseguono forse dove solo i sogni giungono...” fissando i poggi macchiettati dagli ulivi, dai cipressi e dai campi di girasoli, tra casali isolati e sentieri serpeggianti come nastri dorati al docile Sole di Aprile.
Giunsero infine alla Pieve.
L'ingresso del Santo luogo si trovava sotto un basso porticato squadrato ed ammantato d'edera e rampicanti, decorato con alcuni bassorilievi consumati dal tempo come spesso si può ammirare nell'arte romanica.
Sopra il porticato si ergeva un campanile racchiuso da quattro pilastri quadrangolari, al quale era appesa una campana resa verdognola dalle intemperie.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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