Il piccolo Sabù aiutò Talia ad uscire da quella stanza.
Il panfilo era già salpato e ormai la città appariva ora ad una buona distanza dietro di loro.
Stavano risalendo il fiume e presto avrebbero raggiunto la baia.
Il Sole invase subito il volto di Talia, facendole chiudere per un momento gli occhi, abituati ancora alla penombra della stanza.
Quando li riaprì vide la prua del panfilo, sulla quale si stagliava un'austera figura.
Avvolta in un lungo mantello stava di spalle e fissava davanti a sé.
Il vento gonfiava i suoi capelli e faceva svolazzare l'alto bavero della sua cappa.
Ma lei lo riconobbe subito.
Era lui, Guisgard.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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