Elisabeth terminò di parlare ed un mormorio si alzò nel Senato.
“Ora esagerate, milady…” disse Berengario “… giungete qui, straniera e vi permettete di dare consigli a quest’assemblea.”
Ma proprio in quel momento dei cavalieri entrarono nel Senato.
Erano dell’Ordine del Tulipano e a guidarli vi era il loro comandante, lord Guxyo.
“Interessante, milady…” fissando Elisabeth e sorridendo “… oh, perdonatemi, maestà…” e salutò la regina con un inchino sarcastico “… la nostra lady” indicando Elisabeth “ha molto coraggio… più di tanti altri qui a Tylesia… ebbene, milady, sappiate che senza di noi questa città è perduta…”
Ma in quello stesso istante, qualcosa echeggiò nell’aria.
Un lamento, lento ed insopportabile, di vivo dolore e cupa disperazione si diffuse ovunque a Tylesia.
Come il pianto di mille madri a cui vengono sottratti i figli, come il lamento di chi perde l’anima, come le grida di chi non ha più speranza.
Quel verso, ora simile ad un latrato, ora ad un folle ghigno, penetrò fin nei cuori dei presenti, terrorizzandoli e lasciando una cupa disperazione in tutti loro.
“Eccoli, sono tornati!” Gridò Berengario. “Ci stanno attaccando nuovamente!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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