Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 11-01-2010, 01.57.08   #142
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

LXXIV

“Benvolio: <<Ahimè, perché Amore, di aspetto
così gentile è poi, alla prova, così aspro e tiranno?>>
Romeo: <<Ahimè, perché Amore, anche bendato,
deve vedere senza occhi il sentiero che
lo guidi ai suoi desideri.>>”
(Romeo e Giulietta, I, 1)


Quelle donne guerriere, abbigliate con tuniche rosse, fissate con piastre cromate che emanavano luccicanti bagliori, erano tutte bellissime.
Le loro corazze erano lavorate finemente ed aggraziate da incisioni di pregevole fattura.
Avevano il passo dei soldati, ma le movenze tradivano grazia e soavità, come nemmeno il mitico Paride poteva vantare.
Esse erano molto più simili alle leggendarie amazzoni e quel luogo appariva ad Ardea come un regno al di fuori del mondo.
Le quattro guerriere entrarono con passo deciso nella stanza e subito si inchinarono davanti alla misteriosa dama che Ardea aveva visto al suo risveglio.
“Comanda, mia regina!” Dissero in coro.
Ardea restò stupito e turbato, come poche volte gli era accaduto in vita sua.
“Date ordine” cominciò a dire Alaida “che domani cominci il processo ai tre prigionieri.”
“Sarà fatta la tua volontà.” Risposero in coro le quattro guerriere ed uscirono dalla stanza.
“Siete voi…Alaida, dunque?” Chiese Ardea sempre più sorpreso.
La donna lo fissò con un leggero sorriso.
Poi si avvicinò ad un piccolo tavolino di delicata fattura e prese le due coppe che vi erano poggiate sopra.
“Siete stupito?” Chiese la regina porgendo una delle due coppe ad Ardea.
“Poche donne mi hanno così sorpreso in vita mia…”
La regina sorrise.
“Voi uomini” cominciò a dire “non mancate mai occasione di rivelare come e quanto abbaiate amato nel vostro passato.”
“Voi donne invece?” Chiese Ardea.
“Noi amiamo e basta. Ed è questo che ci rende deboli.”
“Amore non rende deboli, ma solo felici.”
“Allora” sentenziò la donna” voi, come tutti gli uomini, non avete mai amato veramente!”
“Prima dicevate che amare rende deboli voi donne…” Disse Ardea.
“Si, è vero.” Rispose Alaida. “Fragili ed indifesi.”
“Amore rende forti, non indifesi.” Disse Ardea.
“Sembra che voi abbiate molta fiducia nell’amore.”
“E’ l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.” Rispose Ardea.
“Vi sembro fragile, forse?” Chiese Alaida. “Avete l’impressione che io sia indifesa?”
Sorseggiò ancora la coppa e poi, facendo segno all’ambiente circostante, aggiunse:
“Tutto questo che vedete non è il dono di Amore! Il potere, la mia gloria e i cuori su cui governo non sono tributi di colui che ama tormentare gli altri con i suoi dardi incantati!”
“I dardi di Amore” rispose Ardea “colpendoci ci ricordano che siamo vivi!”
“La vostra sciocca devozione verso il più inutile dei sentimenti è patetica!” Sentenziò Alaida. “Siete stolto come tutti gli uomini!”
“Voi invece vi sentite forte, vero?” Chiese Ardea.
“E non lo sono forse?” Ribatté la regina. “Guardatevi intorno! Ho tutto…potere e bellezza! E con essi la felicità!”
“Se la vostra felicità” rispose Ardea “è come l’effimero potere che vantate di possedere, allora siete la donna più infelice del mondo!”
“Come osi parlarmi così, uomo!” Ribatté infastidita la regina.
“Questa contrada appartiene al duca!” Disse Ardea. “E presto dovrete rendere conto del vostro comportamento! Quanto alla felicità…se credete ad una sola delle parole che avete detto finora allora la mancanza di amore vi ha inaridito, assieme al cuore, anche l’intelletto!”
“Tu mi invidi, sciocco uomo!”
“Vi compiango, invece.” Rispose Ardea.
“Potrei farti mettere a morte in questo stesso momento!”
“E cosa vi impedisce di farlo?” Chiese Ardea.
La regina lo guardò senza rispondere.
“Ditemi piuttosto perché mi avete fatto portare qui, invece di attendere con il mio amico il vostro processo?”
“Chi ti dice che non sarai processato anche tu?” Rispose la regina voltandosi e fissando il luminoso cielo da una finestra della stanza.
Ma un istante dopo, con rapido scatto, Ardea la raggiunse e le portò una mano attorno al collo.
“Siamo soli” disse “e le guardie sono lontane…potrei torcervi il collo con un solo gesto!”
“E cosa ti impedisce di farlo?” Chiese la regina, voltandosi verso di lui e liberandosi dalla sua presa.
Ardea la fissò per qualche istante e poi la baciò con passione, stringendo il bellissimo corpo di lei contro il suo .


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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