Feci appena un piccolo cenno di ringraziamento alla donna ma, pur cogliendo la tristezza e la preoccupazione nei suoi occhi, non dissi niente. Un istante dopo, uscì.
“Hai sentito, Pascal?” mormorai lentamente, una volta rimasta di nuovo sola, con un tono che neanche tentava di mascherare lo sdegno che provavo “Sua signoria sta tornando! Sarà oltremodo seccato di aver già dovuto concludere il suo dilettevole viaggio!”
Pascal mugolò sommessamente, tirando le orecchie indietro, e io sorrisi: qualche volta avevo la sensazione che pochi esseri umani mi comprendessero come mi comprendeva Pascal.
Mi alzai, quindi, e feci qualche passo per la stanza...
“Avevo chiesto al Capitano Monteguard un colloquio... quando non sapevo ancora che lui sarebbe tornato. In verità, non credevo davvero che si sarebbe deciso a tornare con una tale rapidità!” sospirai, in preda a mille pensieri...
“La necessità di quel colloquio, dunque, si fa ancora più pressante!” conclusi.
I miei occhi si posarono di nuovo sulla finestra e per un istante rimasi immobile a fissare l’acqua che, insistentemente, continuava a picchiettare sul vetro.
Infine mi riscossi... afferrai uno scialle e mi ci avvolsi le spalle, poi mi diressi verso la porta...
“Andiamo, Pascal!” dissi al gatto, che subito balzò giù dalla poltrona.
Uscii dunque nel corridoio e, con passo sicuro, mi diressi verso la piccola sala di rappresentanza dove, urgentemente, avevo dato colloquio al capitano dei soldati.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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