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Vecchio 09-05-2017, 00.17.05   #94
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
L'acqua era calda e leggera, una carezza sulla pelle, leggera e sinuosa.
Ero sola, lontano dalla corte, in pace con me stessa.
Ma anche sola coi miei pensieri, col mio corpo plasmato dalle lunghe ore di lotta, profumato con i migliori unguenti del mondo, ma che di carezza conosceva solo quella dell'acqua.
In quel momento potevo davvero spogliarmi di ogni cosa, ed essere unicamente la donna che c'era sotto la corona, donna che raramente si intravedeva fuori da quella stanza, una regina non ha tempo di essere donna, non le è nemmeno concesso.
A me poi, era stato affidato un regno sciagurato.
Un regno popolato da esseri ripugnanti, che ispiravano solo disgusto a tutte noi.
Ricordavo ancora lo sgomento di tutte noi, ragazzine, quando abbiamo visto per la prima volta l'illustrazione di un libro, su cui era raffigurato un bellissimo uomo.
A Beltàs tutto quello era solo un sogno inespresso, sia per gli uomini che per le donne.
Una condanna, e dire che io ero la più fortunata del regno, a voler ben vedere.
Si narra che le regine indicessero un grande ballo, in cui invitavano dignitari stranieri, e sceglievano il loro sposo.
Eppure a me era sempre sembrato triste, decidere le cose a tavolino, senza lasciare spazio al cuore, alla passione.
Sospirai, giocando con l'acqua, mentre la mia mente volava via, oltre le nostre montagne, chiedendomi se davvero lui esistesse.
Non aveva un vero volto, esisteva solo nei miei sogni più segreti e nascosti.
E quel momento, quando l'acqua si faceva più calda, forse riscaldata dalla fiamma che mi divampava nell'anima, era un po' come se fosse con me.
Allora chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dal dolce tepore intorno a me, dal profumo dei fiori, da quella strana sensazione che divampava dolcemente e caldamente in me.

Quando riaprii gli occhi, tutto era immutato: la vasca, il bagno, il tramonto oltre la vetrata.
Ma poi udii una spugna leggera sulla mia spalla, dell'acqua fredda mi fece sussultare immediatamente.
"Sua Maestà ha freddo?" una voce impertinente, quella voce che avevo ben imparato a conoscere nei miei sogni.
Poi le sue labbra sul mio collo, una carezza umida, leggera, seducente, un brivido intenso e caldo.
"No, per niente.." sussurro io, portando la testa all'indietro, e trovando il suo viso che mi guardava, pieno di desiderio.
Non saprei descrivere quel viso, ma era bellissimo, l'immagine più bella che la mia mente riuscisse ad elaborare.
"Peccato.." con un sorrisetto malizioso lui "Pensavo di farti compagnia.." la sua voce tra i miei capelli, la sua mano che scende fin sul mio seno, per poi imprigionarlo piano.
"E vuoi lasciarmi qui tutta sola?" cercai di dire, mentre il respiro veniva meno.
Lui sorrise, e io riuscii a percepire il suo sorriso sulla mia pelle.
Poi si allontanò, e io quasi sussultai a quel distacco, ma poi compresi che stava raggiungendo l'altro capo della vasca che, rotonda, occupava l'intera stanza.
Lo osservai spogliarsi con crescente desiderio, anche se l'immagine era sfuocata, potevo sentire il mio respiro che cresceva sempre di più, mentre poi, nudo e bellissimo entrava nella vasca, guardandomi negli occhi.
Quanto amavo quegli occhi, dovevo averli visti una volta in un sogno, e da allora non li avevo mai scordati.
Lui si avvicinò a me, lentamente, quasi volesse farmi morire di desiderio ad ogni passo.
Allora io allungai appena le gambe, e con un movimento rapido gli schizzai l'acqua sul bellissimo viso.
I suoi occhi allora divennero feroci, per un istante, infiammando i miei, che brillarono di luce nuova.
Con un balzo da predatore arrivò da me, stringendo entrambi i miei polsi e guardandomi con uno sguardo così intenso che pensavo di sciogliermi come neve al sole.
Un lungo, intenso, e interminabile istante in cui mi tenne ferma col suo corpo che piano aderiva al mio, e le sue mani che stringevano i miei polsi, un istante in cui i nostri occhi furono una cosa sola, e per un momento mi parve di vedere in loro il riflesso dei miei, simili e diversi insieme.
Poi il suo respiro sul mio viso, le sue labbra sulle mie, il suo corpo che sfiorava il mio.
E quel bacio, quel bacio intenso, unico, appassionante, capace di risvegliare ogni senso del mio corpo.
Mi tenne ferma per un po', poi lasciò i miei polsi, per stringermi forte a sé, permettendomi così di stringerlo a mia volta, con tutto il mio corpo, che lo desiderava, bramava, invocava, come la pioggia nel deserto, come il sole d'inverno, come un venticello in un giorno assolato, come l'unica cosa che poteva darmi sollievo.
E mentre quel bacio diventava sempre più infuocato, e tutto il mio corpo si incendiava, e bramava compimento di quel meraviglioso supplizio, sentii la sua mano scendere e percorrere tutto il mio corpo, una sensuale e intensa carezza, ambasciatrice del piacere più intenso.
Raggiunse così il mio fiore che aveva schiuso i suoi petali per lui, mentre tutto il mio corpo pregustava il piacere di quelle carezze appassionate, eccitanti, appaganti.
Quando poi lo raggiunse, un intenso brivido mi attraversò, e un timido piacere si fece strada nel mio corpo, amplificato dall'intensità del suo sguardo, che non aveva mai lasciato il mio, scostandosi appena da quel bacio infuocato.
Ero sedotta, abbandonata, già pregustavo ogni istante che doveva arrivare...


Un tonfo!
Aprii gli occhi di scatto, ancora accaldata e sconvolta da quel sogno proibito che interrotto in quel momento non aveva fatto altro che gettare il mio corpo e la mia mente nella più completa insoddisfazione.
Ci misi un po' a ricompormi.. o meglio, a fingere di essermi ricomposta, perchè restavo sempre sconvolta.
Allora nuotai fino alla finestra per capire che cosa era successo, e se dovevo per forza uscire di lì, o se non era niente di grave e potevo tornare alla mia eccitante fantasia.
Cosa che non mi sarebbe dispiaciuta affatto, pensai, cercando di calmare il fuoco che mi divorava imperterrito.

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