Discussione: Il nome della perla
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Vecchio 25-05-2018, 23.32.09   #96
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Grazie, madama...” disse Hiss ad Altea con un sorriso galante “... vi fa onore... non sembrate una predona, né una brigantessa a dire il vero.” Con un cortese inchino. “Mi offrite il vostro appoggio? Allora mi contenterò di un cavallo per poter raggiungere Sant'Agata di Gotya quanto prima, cara duchessa della macchia.” Facendole l'occhiolino.



Therese fu molto felice di quella favola e di come Gwen l'aveva raccontata.
Ad un tratto entrò il vecchio cameriere con del thè e qualche pasticcino.
“Ecco alle nostre lettrici.” Disse lui posando il vassoio su un basso tavolino in solido noce.
“Messer Elv è andato via?” Chiese la bambina.
Il vecchio cameriere restò come interdetto.



Stuarto lasciò un lungo sguardo sulla marchesa, lungo tutto il suo corpo coperto da quell'abito sensuale al punto da essere equivoco.
“Perdonate, milady...” disse ad Elyse “... sono certo riuscirete nel vostro intento...” guardandola con il desiderio che poteva avere un vecchio logoro e senza morale.



Il contadino guardò Dacey ed ancora Ruspon lo tirò per la giacca.
“Avanti, porco...” disse minaccioso al villano “... cos'hai sentito? Parla, carogna!”
“Un... un suono... ho sentito un suono...”
“Un suono?” Ripetè il presbitero. “Che suono?”
“Un suono, eminenza...” spaventato il contadino.
“Un suono?” Urlò Ruspon. “Un verso di animale? Un ululato? Un latrato?” Scuotendolo.
“No... non era un animale...” sudando il contadino.
“Allora era il sibilo del vento!” Schiaffeggiandolo Ruspon.
“No... signore... perchè mi picchiate?” Gridò il villano.
“Parla, maledetto bifolco!” Con rabbia Ruspon. “Parla o ti pesto a sangue! Cosa diavolo hai sentito, cane?”
“Era un suono, signore...” impaurito il contadino “... non era un animale e neanche il vento... era un suono... un suono che non ho mai udito prima... un suono che nessuno ha mai sentito... un suono che non era di questo mondo!”
Il presbitero lo fissò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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