Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 05-11-2009, 00.54.26   #113
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

XXXII

“Così bolliva sempre di quell’angoscia
storica, il figlio diHealfdene. Né il saggio
eroe riusciva a schermare la pena: troppo
forte il conflitto toccato alla sua terra, troppo
odioso e durevole: oppressione, violenza, astio
feroce, grave piaga notturna.”
(Beowulf, III, 189)


Per tutto il giorno l’inquietudine, frutto di quell’arcano sogno, lo accompagnò costantemente.
Il tempo era grigio e sembrava diffondere nell’aria una velata apatia.
Il vento dei giorni scorsi si era fermato e tutto il paesaggio che circondava il castello pareva assumere i contorni di una visione incantata, quasi irreale.
Ardea era, come quasi sempre, presso la tomba di suo padre.
Ad un tratto lo raggiunse Vico.
“Stamani il gallo per te ha cantato presto.” Disse ad Ardea.
“Ormai per me” rispose Ardea senza voltarsi verso Vico “le notti sono solo lunghi tormenti.”
“Spero ti abbia portato consiglio però questa notte.”
“Consiglio…”
“Si” disse Vico “per abbandonare il tuo folle proposito.”
“La follia” rispose Ardea, scrutando il cielo, quasi a volerlo interrogare “mi ha accompagnato negli ultimi quattro anni.”
Vico gli si avvicinò.
“La vita è tua, ragazzo mio.” Gli disse portandogli una mano sulla spalla.
“Mi avete preparato ciò che vi ho chiesto?” Chiese Ardea.
“Si, ecco la mappa delle Cinque Vie!”
Ardea srotolò la pergamena e cominciò a leggere ciò che su essa era inciso.
“Le Cinque Vie” cominciò a dire Vico “sono formate da sette contrade; la valle della Maddola, i Cancelli di San Felice, Caivania, Cardizia, Frattagrande, Casorre ed Acerna.”
“Ognuna è retta da un vassallo del duca è su tutte è imposto un tributo annuo.” Concluse Vico.
“Un tributo che però da due anni nessuno più paga.” Disse Ardea fissando Vico negli occhi.
“Già” rispose questi “e nessuno di noi ne conosce i motivi.”
“Probabilmente” disse Ardea “venuti a conoscenza della cattiva salute del duca, i suoi vassalli ne hanno approfittato per liberarsi dal tributo!”
“Lo escludo!” Rispose sicuro Vico. “Il duca nutriva la massima fiducia verso i suoi sottoposti. E questi gli sono sempre stati devoti e leali! E tu sai bene che il duca non era uno sciocco!”
“E’ nei momenti difficili” disse disilluso Ardea “che si vede la vera devozione e fedeltà.”
Vico, capendo che il ragazzo alludeva a se stesso, non rispose a quelle parole.
“Vico” riprese a dire Ardea dopo un momento di silenzio “tra tre giorni partirò per risolvere queste sette Questioni ed a riscuotere i tributi.”
“Sei quindi deciso…”
“Si” gli rispose “e so che posso contare sulla vostra lealtà verso il nome di mio padre.”
“Comanda ed io ti servirò!”
“Fra tre giorni fatemi avere tutto l’equipaggiamento necessario per questa impresa.”
“Ci penserò io.” Rispose Vico, che poi aggiunse: “Portami con te!”
“No” rispose Ardea “non possiamo lasciare incustodito il castello. E poi questo è un compito per me solo!”
“Ormai su questo castello” disse Vico “governano il vento e la solitudine. Qui sono inutile, mentre al tuo fianco ti aiuterei a risolvere le sette Questioni.”
“Vico” disse Ardea stringendogli la mano in segno di amicizia fraterna “io devo andare incontro al mio destino. Se morissi in questa impresa, almeno uno di noi resterebbe a difendere ciò che è rimasto.”
I due si guardarono negli occhi per alcuni istanti, poi si chinarono entrambi sulla tomba per pregare ed invocare dal Cielo la benedizione su quella disperata impresa.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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