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Vecchio 30-08-2012, 18.18.01   #3151
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Le parole del menestrello mi stupirono e risvegliarono in me quell’antico ricordo...
Guisgard, la recita... e poi quel nome... già, un nome poteva racchiudere molte cose...
Quel ricordo sfumò tra i miei pensieri silenziosamente, così com’era arrivato, lasciando sulle mie labbra appena un vago sorriso.
Sorriso, che regalai a Guisgard, quando, appena un istante dopo, mi raggiunse...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Ma prima che potesse dire qualcosa, Guisgard le si avvicinò, approfittando che gli altri si erano allontanati.
“Forse è giunto il momento di ripartire, Talia...” disse il cavaliere, fissandola negli occhi “... ma forse il menestrello ha ragione, quando dice che presto i Cavalieri della Luna Nascente ritorneranno e ricominceranno a darci la caccia senza tregua... e noi non abbiamo più molto tempo per fuggire, visto che l'anno di tempo, concessomi dalla regina Chiarore Azzurra per trovare il Fiore, pende su di noi come una Spada di Damocle...” la sua voce si fece incerta e tremante “... ed io... io non posso esporti a questi rischi e a questi pericoli... forse, come dice il menestrello, c'è un solo modo per liberarci di quei Cavalieri, un solo modo per strapparti ai loro piani, a quel giuramento che sembra volerti destinare ad un'esistenza lontana da qui... lontana da me...” strinse le mani di lei “... ma io non voglio... non voglio che tu sia mia solo per un compromesso, solo per strapparti ad un giuramento imposto con la forza... io...” chiuse gli occhi come a voler cercare la forza dentro di se “... io” riaprendoli e facendoli sprofondare in quelli di lei “ho sofferto e sopportato di tutto pur di averti con me, di starti vicino... mi sono inimicato gli uomini e le loro istituzioni... e forse anche il Cielo... ho finto di dormire in quelle notti inquiete quando tu invece riposavi serena accanto a me, senza poterti mai toccare, mai accarezzare, mai baciare... fingermi tuo fratello, tuo amico, in questo insopportabile gioco fatto di ruoli e di recite è forse la cosa più terribile che ci sia, ben peggiore della vergogna e della morte destinatemi da quei Cavalieri... eppure, ho sopportato tutto solo per averti accanto... già, averti con me, eppure mai veramente nel mio cuore... ma ora... ora io non posso accettare anche questo... non posso fare come mi ha suggerito il menestrello e come mi consiglia il buon senso... non posso e non voglio indossare un'altra maschera e giurare davanti a Dio, pur sapendo che non sarai mai mia, che non riuscirò mai a conquistarti, a farti innamorare di me... sapendo che, per quante parole io potrò strappare alla terra e al Cielo, non riuscirò comunque ad avere il tuo amore per me...” esitò e ormai la sua voce era rotta “... perchè, Talia... io ti amo... ti amo di un amore infinito, infaticabile, inclemente... un amore che arde e mi consuma giorno dopo giorno, notte dopo notte... io ti amo da sempre... sin da quando, fanciullo, giunsi al Casale... io ti amo di un amore vero e che rinnega questi inganni, questi giochi e queste finzioni... un amore non fatto d'aria e di parole, ma di respiro, di sangue e di anima... io ti amo, Talia... e ti amerò per sempre...” i suoi occhi azzurri erano ormai diventati vermigli e calde lacrime rigavano il suo volto “... si, per sempre... perchè a questo mondo esistono le cose eterne... ed eterno è il mio amore per te... come eterna, lo so, è la mia maledizione perchè non ti avrò mai...” accarezzò il volto di lei “... perdonami... ma ora non ho la forza di lasciarti...” e la baciò con passione.
Con un bacio lungo come la sofferenza di questi lenti anni e intenso, come i battiti del suo cuore che sembrava scoppiargli nel petto.
Le sue parole... la sua voce che si faceva sempre più bassa, tremante, profonda...
Inizialmente non capivo che cosa stesse cercando di dirmi, non capivo che cos’era che gli aveva suggerito il menestrello, non capivo come poteva sperare di liberarsi dai Cavalieri... e mi spaventai, credendo che avrebbe potuto di nuovo mettersi in pericolo.
“Guisgard...” mormorai, tentando di interromperlo...
Ma lui non badò a me, continuando a palare con quello strano tono... con quella voce vibrante...
Le sue parole...
Poi iniziai a capire... ed allora il mio cuore prese a tremare più forte... tremava ad ogni parola e ad ogni pausa... tremava forte e presto iniziò a volare, a volere sempre più in alto...
E poi quel bacio.
Un bacio dolce ed infinito... mentre le sue lacrime mi bagnavano le guance, mischiandosi alle mie.
“Oh, Guisgard...” mormorai poi, poggiando la mia fronte contro la sua e stringendomi tra le sue braccia “Oh, Guisgard... dimmelo ancora! Dimmelo di nuovo, ti prego! Dimmelo, e dimmi che è tutto vero... che non è solo un sogno!” sospirai appena, poi ripresi a parlare, la voce bassa e tremante “Tu... tu non sei mai stato per me solo uno dei miei fratelli, no... mai! Tu eri molto di più... eri tutto! Eri ciò che volevo, ciò che sognavo, ciò che desideravo... irrazionalmente forse, ma in modo così profondo e caparbio! Ed è per questo che quando te ne sei andato ho sofferto così tanto... credevo che presto ci avresti dimenticati tutti, credevo che avresti dimenticato me... credevo che non ti importasse niente di me! E poi sei tornato... ed è stato come un raggio di sole... ma c’erano così tante nuvole intorno a noi...”
Tacqui...
Le mie mani stringevano la sua camicia ed i miei occhi erano fissi nei suoi... erano spalancati e lucidi i miei occhi, poiché non esisteva assolutamente niente al mondo che io desiderassi poter vedere, fosse stato anche solo per un minuto, se non lui... niente che desiderassi vedere ancora, niente all’infuori dei suoi occhi e del suo volto...
“Tu sei sempre stato tutta la mia vita, Guisgard... sei sempre stato quanto di più bello e di più vero io abbia mai avuto... sei sempre stato tutto ciò che desideravo... ma...”
Esitai... ed all’improvviso abbassai gli occhi, per evitare che vi vedesse il buio, la paure ed il dolore dentro...
“Ma questo, Amore mio, non ci salva! Averti infine confessato questo, non ci salva! Al contrario... questo ci condanna! Ci condanna ancora di più, perché se già prima l’idea di perderti era insopportabile... ora, quella stessa idea, equivale alla morte... alla più orribile e triste delle morti...”
La mia voce tremò forte, tanto forte da costringermi a tacere...
“Abbracciami, Guisgard...” mormorai poi “Abbracciami, Amore! Stringimi... perché non voglio più perdere neanche un minuto! Neanche un istante voglio più stare senza te!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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