Citazione:
Originalmente inviato da Mordred Inlè
Se ne vuoi leggere alcuni... bhè X°D ti basterà scegliere uno qualsiasi dei racconti che ho postato qui sul forum.
Per Lancillotto... non lo uso spesso come personaggio ma a volte mi capita.
Tornando al film... non so se vale ma nonostante non sia uno dei miei film preferiti c'è una scena che fino ad ora è una delle mie preferite tra quelle di tutti i film arturiani (dopo Mordred che balla con i tacchi a spillo, ovviamente): subito dopo che Lancillotto aiuta dei popolani (credo? lo ricordo poco) a liberarsi il cavaliere ha un momento di realizzazione e scoperta di se stesso, se non sbaglio. Quello mi ha commossa.
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La scena in questione dovrebbe essere quella in cui gli uomini di Artù liberano la gente di Leoness, rinchiusa in una chiesa dopo che Malagant ha raso al suolo il villaggio. Essendo morti i genitori di Lancillotto proprio in un rogo in una chiesa, dopo il salvataggio lui si mette in disparte e si sfoga piangendo, come liberandosi da un peso oppressivo.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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