Vagai per i corridoi con aria sperduta, i minuti cominciarono a diminuire drasticamente.
La mia attenzione venne catturata da un volto a me familiare. Se la memoria non mi ingannava, il ragazzo doveva chiamarsi Matt.
Avendo un po' di confidenza, presi coraggio e mi avvicinai a lui.
"Ciao!" con tono calmo da non spaventarlo o prenderlo troppo di sorpresa "Non so se ti ricordi di me, sono Queenie. Ci siamo conosciuti ad un seminario." cominciai a straparlare "Temo di essermi persa... hai idea di dove possa trovare il professore di psicologia?" domandai frettolosa.
Il tempo mi era nemico.
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