Un sorriso sornione si formò sul mio viso.
"Non è sempre così, caro?" dissi, sul fatto di essere l'uomo più invidiato.
In realtà, era più vero di quanto ci tenesse ad ammettere con se stesso, tutte le notti che tornavo tardi a casa, senza dare spiegazioni sul come avessi trascorso la serata.
Andai allora in camera per prepararmi, scegliendo un abito rosso e lungo, alla moda del momento.
Il colore era vivo, pulsante, come aspiravo a sentirmi ogni istante della mia esistenza, animata dal desiderio impellente di annullare quel silenzio assordante, il quale dominava la mia atavica ed onnipresente solitudine.
Ero famelica di sguardi, di attenzioni e quell'abito era tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
Finii di prepararmi davanti al grande specchio della mia toletta, traboccante di profumi e gioielli e dopo un po' fui finalmente pronta, ammirando il risultato sulla superficie che rifletteva la mia immagine.
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