Mi diede un'occhiata lunga e avrei osato dire anche interessata, mentre cercavo di capire cosa accidenti avrebbe risposto.
Sospirai in silenzio, mi tolsi gli occhiali e mi avvicinai a lui di un passo, con aria divertita, ma sostenendo lo sguardo dei suoi occhi neri.
Bellissimi, dovevo ammetterlo.
"Sono una fotografa e scrivo per la rivista con cui ha fissato l'intervista" risposi, con pazienza "E lei mi farebbe davvero un grande favore, nonché piacere, se accettasse di venire a cena con me. La veda come una chiacchierata davanti ad un bicchiere di rosso e non come un incontro di lavoro, suona troppo formale..." aggiunsi poi, con tono ammiccante.
"Ho pure il locale giusto per l'occasione, se vuole" con tono divertito.
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