Lo fissai intensamente, andandomi a sedere sulla sedia che era posizionata davanti alla grande vetrata che non dava nemmeno un po' di privacy al prigioniero, un diritto a cui aveva rinunciato nel momento in cui aveva commesso dei crimini.
"Beh, non è obbligato a conversare con me, se non vuole..." sorridendo gentile "Ma mi piacerebbe conoscerla meglio, sapere qualcosa di lei che non è scritto in questa fredda cartella clinica..." come se non avesse importanza.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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