"Beh, in realtà credo che un giro generale nell'intero penitenziario sia doveroso, dottoressa..." disse Goz a Destresya "... dopotutto non abbiamo prove che tutto sua limitato all'ala 2 e per quel che sappiamo nessuna zona del penitenziario è fuori dai miei sospetti." Fumando. "io sono un uomo di poche parole... ma poche parole che contano, come se già fossero fatti." Senza smettere di guardare che lascivo interesse l'intera figura di Destresya.
"Lei è molto scaltro, commissario." Osservò Miz. "Vedo che ha subito inquadrato la situazione con fredda consapevolezza. Mi permetta di dirle che solitamente i criminali, soprattutto quelli di basso livello, soffrono sensibilmente il confronto con personalità d'urto come la sua."
"Si, grazie, dottore." Annuì Goz, senza togliere gli occhi da Destresya.
Nel frattempo, nella biblioteva del direttore, continuava il lavoro di Elv sulla parabola.
"Allora..." sottovoce lui a Gwen "... se non mi volevi distratto non dovevi venire anche tu qui oggi..." facendole l'occhiolino e guardandola negli occhi, per poi far scorrere i suoi occhi neri su tutto il corpo di lei.
La voleva, era chiaro e lui non faceva nulla per nasconderlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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