Guisgard si alzò e le strinse le braccia lungo i fianchi.
La sua schiena era contro il petto di lui.
Lei poteva contare ogni suo battito e sentire il suo respiro, che sembrava seguire il moto del mare.
"Sono stato qui tutta la sera" cominciò a dire "a contare ognuna di queste stelle. E per ognuna ne descrivevo la luce e l'intensità. Avrei voluto parlarti di queste stelle per tutta la sera. Ma tu non c'eri. Oggi mi sei mancata moltissimo...e quando ho saputo che non eri sola alla festa...sono diventato folle di gelosia..."
A quel punto la sua bocca scese, come un carezza, sul collo di lei.
Ed il suo alito sembrava volersi spegnere su quella pelle fresca e vellutata.